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Trivulzio, Majorino: “Lì dentro tante cose non tornano Calicchio deve dimettersi”

Pierfrancesco Majorino, oggi eurodeputato Pd, fino all’anno scorso assessore alle Politiche sociali nella giunta di centrosinistra del Comune di Milano, che ha nominato tre membri del consiglio di indirizzo del Pio Albergo Trivulzio, tra cui il presidente, Maurizio Carrara.

Cosa ha da dirci sulla gestione dell’emergenza lì dentro?

«La situazione è preoccupante e triste. Siamo di fronte a un numero molto significativo di decessi e a tante cose che non tornano».

 

La Regione fa quadrato.

«Il fatto che statisticamente ci siano Rsa in condizioni peggiori non credo possa sminuire quanto sta accadendo al Trivulzio e rischia di accadere molto presto».

 

I numeri di morti e contagi non tornano. Ma il Pat sostiene che sono compatibili con la pandemia.

«L’unica cosa vera è che il numero di decessi è ancora “basso” in percentuale rispetto ad altre situazioni, ma tutto il resto non va».

 

Avrà visto anche lei le bare in cappella perché la camera mortuaria è piena.

«Troppe cose non tornano e questo mi amareggia perché il Pat aveva fatto molti passi avanti, sia sull’efficienza che sulla moralità. Non riesco a capire come il direttore responsabile della gestione possa rimanere al suo posto».

 

Parla di Calicchio, il dg nominato a gennaio 2019 in accordo fra Regione e Comune?

«Fossi in lui io le dimissioni le avrei già date. Il consiglio di indirizzo, di cui fa parte anche il presidente Carrara, deve dimostrare che non era al corrente di quanto accaduto».

 

Carrara è considerato un uomo che fa riferimento al centrosinistra.

«Non ha responsabilità gestionale. Ma il consiglio che lui presiede deve dimostrare immediatamente la totale estraneità. E il fatto che sia in scadenza non toglie nulla a questo ragionamento. Anzi, devo dire che il loro silenzio mi ha molto colpito».

 

La Regione ma anche il Comune non avrebbero dovuto vigilare?

«Personalmente, conoscendo varie persone lì dentro, anche se non sono più in Comune, ho avuto più di un confronto per capire. Per questo dico che quanto sta accadendo è intollerabile. La risposta del direttore generale non fuga i dubbi. Il fatto che i decessi siano meno che in altre Rsa non cambia nulla. Rimane l’angoscia, e tantissimo dolore. La Baggina è un pezzo cruciale del welfare ambrosiano. Questo rende l’accaduto doppiamente grave».

 

Che cosa si augura?

«Fontana dice che le Rsa sono sotto controllo. Io vedo uno scenario drammatico. Alla Regione andrebbe tolta la gestione delle Rsa, si potrebbe fare subito. Bene le ispezioni ministeriali al Pat e ovunque. Le prefetture istituiscano comitati territoriali perché la Regione è in tilt. Il Trivulzio dev’essere un laboratorio, non può permettersi di essere una vergogna».

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