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Gentiloni e Hammond: “Roma e Londra concordi su necessità di riformare Unione”

“Italia e Regno Unito hanno due idee profondamente diverse di Europa. A differenza di quella britannica, che ha come principale punto di riferimento il mercato unico, la visione italiana è d’ispirazione federalista e contempla un processo di integrazione europea sempre più stretta”.

“Nonostante obiettivi e approcci così distanti”, negli anni Italia e Regno Unito “hanno lavorato insieme per garantire più sicurezza e prosperità al nostro continente”. Così Paolo Gentiloni e Philip Hammond, ministri degli Esteri di Italia e Regno Unito, in una lettera alla Repubblica.

“Oggi, Italia e Regno Unito concordano sull’esigenza di riformare profondamente l’Unione Europea, semplificandone funzionamento, procedure e regolamenti. E’ cioè giunto il momento di dotare la Ue di politiche e strumenti piu’ efficaci per affrontare le nuove sfide internazionali”.

“Italia e Regno Unito – scrivono i due ministri degli Esteri di Roma e Londra – sono convinte che sia possibile lavorare insieme su un pacchetto di riforme che affronti questioni specifiche come il ruolo dei Parlamenti nazionali, la competitività, il governo dell’economia e il welfare, in modo da rendere la Ue più semplice, più efficiente e meno burocratica”.

“Più in generale, Italia e Regno Unito ritengono che lo schema da seguire per conciliare le diverse visioni di Unione Europea che esistono oggi tra i suoi Stati membri è di adottare un nuovo modello di funzionamento della Ue che ruoti attorno al principio di flessibilità per gestire una maggiore o minore integrazione”.

“Un’Unione Europea che potrebbe arrivare a contare più di trenta Stati membri – sottolineano Hammond e Gentiloni – avrebbe interesse ad accogliere una tale logica, permettendo cosi’ a tutti i Paesi di trovare il proprio livello di integrazione nella Ue”.

“Abbiamo bisogno di una Ue in grado di combinare positivamente queste differenti visioni di Europa e di accogliere pienamente tali diversità. Abbiamo bisogno di una Ue flessibile e riformata in cui differenti percorsi di integrazione possano coesistere con successo, rendendo l’Unione pronta ad affrontare il futuro. Lavoreremo insieme per raggiungere questo risultato”.

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