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Sì dell’Ue alla redistribuzione dei migranti, ma la Lega si astiene e M5S vota contro

“Al Parlamento dell’Ue oggi si è votato per riformare le regole di Dublino.

Per mettere fine innanzitutto al principio del Paese di primo ingresso, che tanto ha messo in difficoltà il nostro Paese, e introdurre un meccanismo automatico e permanente di ripartizione dei migranti in modo solidale e cooperativo tra gli Stati membri. Proprio come chiedeva da tempo l’Italia insieme ad altri Paesi”.

 

Lo ha scritto in un post Facebook il ministro Maurizio Martina.

 

“Che è successo a Strasburgo? Il PD ha votato con coerenza si, la Lega si è astenuta e i Cinque stelle hanno addirittura votano contro. Avete capito bene.

Al dunque, quelli che spesso si fanno belli in tv con dichiarazioni roboanti a voce urlata per “cambiare” l’Europa e proclamano rivoluzioni, quando si tratta di scegliere nelle sedi istituzionali nascondono la mano. Spariscono. Si astengono o votano contro. E sarebbe questo il modo di tutelare l’Italia?”, ha concluso il ministro.

 

L’Ue ha detto Sì all’abolizione dell’obbligo di accogliere automaticamente i migranti nei paesi di primo ingresso e per stabilire la distribuzione tra tutti gli Stati europei.
Ma mentre il PD ha votato a favore, la Lega si è astenuta e M5S ha votato contro. L’approvazione in plenaria è avvenuta a Strasburgo con 390 a favore, 175 contro e 44 astenuti.

 

“E’ uno scandalo il voto di oggi degli eurodeputati grillini a Strasburgo che si sono schierati contro la richiesta di riforma del Regolamento di Dublino. Chi sbarca in Italia sbarca in Europa e tutti gli Stati membri devono farsene carico. Se Di Maio è contrario vada a fare campagna elettorale in Ungheria”, ha detto la capodelegazione del Pd nel Parlamento Europeo, Patrizia Toia.
Per Toia, Beppe Grillo e Luigi Di Maio “non perdono occasione per creare allarmismo sull’immigrazione e tuonare contro l’Europa”, ma “poi difendono le regole che scaricano sull’Italia tutto il peso degli sbarchi con l’assurdo principio del Paese di primo ingresso”.

 

Per l’eurodeputata PD Cécile Kyenge, “si può dire che il 64% del Parlamento europeo si è espresso a favore della decisione già presa dalla Commissione Libertà civili di avvio dei negoziati con il Consiglio per il regolamento di Dublino. Con questo voto ci auguriamo che si avvii lo sblocco finalmente dell’esame di questa riforma da parte del Consiglio”.

 

“Da oggi – ha aggiunto – inizia il negoziato per concludere la riforma del Regolamento di Dublino. Il Parlamento ha già mostrato il proprio orientamento superando il criterio del primo Paese d’ingresso, una proposta che nasce proprio dal nostro gruppo S&D e sostenuta con forza dalla sua delegazione italiana”.

 

“Il sistema oggi in vigore – ha continuato la Kyenge – ha fatto sì che in questi ultimi anni solo 6 Stati membri su 28 hanno fatto fronte a quasi l’80% di tutte le richieste d’asilo presentate nell’Ue. Tra questi l’Italia, che negli ultimi anni ha compiuto uno sforzo enorme nell’accoglienza”.

 

“Dal Parlamento – ha concluso – esce un testo che chiede, al posto del criterio del Paese di primo approdo, un meccanismo permanente e automatico di ricollocazione. Giungendo così ad un’equa ripartizione delle responsabilità e ad un’applicazione finalmente concreta e reale di quel principio di solidarietà su cui l’Unione ha posto le sue basi”.

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