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Amendola: “A qualunque costo, insieme ce la faremo”

Siamo di fronte a una prova che non abbiamo mai affrontato. L’emergenza Covid-19 era inaspettata e in poche settimane sta cambiando tutte le nostre sicurezze, il nostro modo di relazionarci, la nostra vita. Come giustamente ha scritto il filosofo Harari, le scelte che facciamo in questa emergenza modelleranno il nostro mondo per i prossimi decenni. Perciò lo dico con profonda convinzione. L’Europa è la nostra comunità di destino.

Fin dalle prime fasi dell’emergenza pandemica i leader europei hanno spinto per ottenere un intervento deciso, netto e coordinato. Serviva avere una sola voce, proprio come ha sottolineato il nostro Segretario Nicola Zingaretti in una lettera diretta ai leader del Pse. “Nessuna persona, nessun territorio, nessun Paese si debba sentire isolato nell’affrontare una situazione inedita. Serve una mobilitazione e una comune dimensione europea di questa crisi. E servono rapide e forti scelte europee nel campo economico”.

Così è stato. L’Europa ha risposto presente, si è fatta coraggio dinanzi l’emergenza. Il primo passo è stato autorizzare un pacchetto di misure economiche per affrontare le conseguenze della pandemia. Il salto più deciso è stato mettere in soffitta il Patto di Stabilità e Crescita. In tutte le videoconferenze che il Presidente Conte ha tenuto con gli altri premier europei e il Presidente Michel, a cui ho partecipato, è stata ribadita la necessità di misure straordinarie e di interventi che sostenessero il nostro e gli altri Paesi europei. Quel lavoro è stato fondamentale, ci hanno ascoltati e non solo, ci stanno anche prendendo come esempio per le misure di contenimento del contagio.

Voglio fornirvi qualche numero e qualche dato più tecnico, perché sappiamo tutti quanto sono importanti nel contrastare le fake news. Sugli Aiuti di Stato è stato adottato un nuovo quadro di riferimento temporaneo che consente di assicurare liquidità alle imprese in difficoltà che, tra le altre cose, alza la soglia degli aiuti de minimis da 200.000€ a 800.000 €.

La Commissione ha anche messo in sicurezza la frontiera esterna Schengen, assicurando una gestione coordinata delle frontiere interne e garantendo il funzionamento del mercato interno. Abbiamo agito per proteggerlo da pratiche discriminatorie, in particolare per favorire la libera circolazione di beni e servizi essenziali e di materiale medico. La Commissione, infatti, ha stabilito un sistema unico di approvvigionamento di materiali sanitari, mascherine e tutto ciò che è necessario per contenere l’emergenza. Anche mettendo risorse per la ricerca del vaccino.
Garantire una circolazione libera e più efficace è stato un passo avanti importante e, in queste ore, ci sta aiutando a dare man forte a chi ha bisogno immediato di protezione e cura.

Tra le misure più rilevanti, oltre allo stop immediato delle procedure di infrazione per gli Stati Membri, c’è anche l’annuncio della Banca Centrale Europea di un Programma di Acquisto per l’Emergenza Pandemica (PEPP – Pandemic Emergency Purchase Programme). 750 miliardi di euro, oltre quelli già stanziati, con cui la BCE vuole mettere in sicurezza l’economia europea sui mercati, per consentire agli Stati membri dell’UE di concentrarsi sulla risposta sanitaria e sulle misure nazionali di sostegno a imprese e lavoratori. Nelle prossime ore si discuteranno, nell’Eurogruppo e tra i 27, altre misure di politica fiscale coordinata insieme a quelle assunte da Commissione e BCE. Per uscire dalla crisi serviranno tempo e strumenti finanziari, servirà iniettare risorse per sostenere l’economia reale. Tutte le opzioni sono sul tavolo, compresi gli EuroBond. L’Italia con Conte e Gualtieri farà la sua parte, ragionando su una politica fiscale europea decisa e unitaria.

Volendo guardare avanti, abbiamo una data di riferimento. Il 26 marzo i membri del Consiglio europeo si riuniranno di nuovo in Videoconferenza e la Commissione europea ha istituito una task force di 8 Commissari, di cui fa parte anche il Commissario italiano, Paolo Gentiloni, per rispondere rapidamente agli sviluppi dell’emergenza.

Sempre il 26 marzo si riunirà il Parlamento europeo per votare – a distanza – un pacchetto di tre iniziative proposte dalla Commissione: la messa a disposizione degli Stati membri di 37 miliardi di euro dei fondi di coesione, che verranno utilizzati subito, con procedure veloci; una proposta legislativa per estendere il campo di applicazione del Fondo di solidarietà dell’Ue alle emergenze sanitarie. E poi una proposta per fermare i cosiddetti ‘voli fantasma’ causati dall’epidemia.
“L’Europa si muove. Di fronte alla crisi drammatica che stiamo vivendo, di fronte al dovere di difendere la vita, il lavoro, la stabilità’ di tutti, l’Unione Europea sta reagendo”, ha ricordato il Presidente del Parlamento David Sassoli.

Insomma, per riprendere le parole del Presidente Conte, dette ai leader europei durante l’ultima videoconferenza del Consiglio Europeo “A una crisi straordinaria, senza precedenti, si risponde con mezzi altrettanto straordinari, mettendo in campo qualsiasi strumento di reazione, secondo la logica “whatever it takes”.

https://www.instagram.com/p/B92IyUiIhuf/

Gli Italiani in questo momento hanno bisogno di essere protetti, ascoltati, sostenuti. Lo stiamo facendo come governo nazionale con misure robuste e coraggiose. Sono primi passi, ci muoviamo insieme in un territorio sconosciuto. L’Europa si sta dimostrando attenta alle richieste dell’Italia. Perché il garante dell’unità nazionale è Sergio Mattarella. Perché il Presidente del Parlamento Europeo è David Sassoli e il Commissario agli Affari Economici è Paolo Gentiloni.
Ma soprattutto perché l’Italia e l’Europa sono la stessa comunità di destino. Come diceva Enrico Berlinguer, ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno. Insieme ce la faremo.

 
Enzo Amendola – Ministro per gli Affari Europei

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