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Avanza: “Alle Europee un fronte ampio e progressista è importante”

«Ho dovuto chiedere il permesso al presidente Macron». Caterina Avanza è l’esponente di En Marche che, a sorpresa, Nicola Zingaretti ha candidato nella lista del Pd per le europee. Bresciana, 38 anni lavora con Macron che le ha affidato il coordinamento della campagna di comunicazione. Ora per candidarsi alle europee si è dimessa dall’incarico.

Avanza, e Macron cosa le ha detto?

«Mi ha risposto: tu fonce. Ovvero: corri» .

E lei?

«Io mi sono dimessa da responsabile del coordinamento della campagna di Macron per tuffarmi in questo nuovo impegno».

Cosa l’ha convinta?

«Il desiderio di portare la mia esperienza. Abbiamo avuto nei mesi scorsi molti contatti e relazioni diplomatiche con il Pd e con +Europa di Emma Bonino».

Però poi ha deciso di candidarsi con il Pd.

«Il progetto di Zingaretti di un fronte ampio e progressista è importante e condivisibile. Non siamo d’accordo su tutto, ma su alcune cose fondamentali: la protezione della democrazia, il salario minimo europeo e la questione sociale, la finanza a servizio dell’ambiente attraverso la banca del clima“.

Il rischio è però quello di un fronte sovranista ampio?

«Salvini vuole unire le destre estreme, che peraltro con sono d’accordo su niente. Ma il fronte sovranista non sarà ampio. Il vero rischio è che cerchi e trovi la maggioranza con il Ppe, dove c’è Forza Italia. Bisogna dirlo: Salvini punta a allearsi con Junker».

Il dem Sandro Gozi si candida in Francia con En Marche e lei in Italia con il Pd: verso quale progetto si va?

«Noi abbiamo girato l’Europa puntando ad allargare e trasformare il gruppo Alde (i liberali, ndr), rendendolo centrale in modo che faccia da passerella tra i socialisti e i verdi europei».

Sarà candidata nel Nord Ovest?

«Avevo detto che se non fossi stata candidata nel Nord Ovest non avrei accettato. Non mi piacciono i paracadutati. Io sono bresciana e torno spesso. Adesso mi impegnerò nella campagna elettorale. L’ultimo anno e mezzo per En Marche abbiamo messo a punto la macchina da guerra elettorale per le europee».

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