Un appello a Palazzo Chigi affinché non si perda altro tempo sulla trattativa ‘dura’ con Aspi e si arrivi a una decisione. Lo sostiene il presidente dei senatori del Pd Andrea Marcucci in una intervista su Il Messaggero.
“Ha fatto benissimo la ministra De Micheli a convocare oggi Aspi perché quello che serve è avviare una trattativa dura, severa, diretta e poi prendere una decisione in tempi brevi”, osserva facendo presente che Autostrade dovrebbe “venire al tavolo con proposte serie. Si tratta di trovare un accordo che sia netto e trasparente”.
Inoltre, “a mio giudizio serve una disponibilità dell’azienda anche sul fronte degli assetti azionari. Che nelle ultime ore mi pare stia arrivando. Sarebbe certo risolutiva”. “Il governo non deve perdere più tempo – dice, osservando che si tratta di ‘un appello’ – io non sono critico verso il presidente del Consiglio. E tuttavia Palazzo Chigi deve dimostrare di sapere che il tempo e’ una variabile rilevante. E ora il premier deve decidere su questo e su altri dossier. Faccio mio il richiamo che ormai il segretario del mio partito, Nicola Zingaretti, fa da settimane a questa parte; occorre uscire dalla fase di studio o di trattativa e prendere una decisione. Per il governo non è più tempo di rinviare ma di prendere strade e di percorrerle fino in fondo”.
“Il nuovo ponte è stato costruito a tempo di record e dunque a questo punto sarebbe assurdo perdere tempo nel riaprirlo – prosegue – per quanto possa sembrare paradossale se il modo più veloce di far entrare in funzione il ponte è quello di affidarlo ad Aspi in via provvisoria farei di necessità virtù. Diverso è il destino della concessione. C’è stato un dramma che non può rimanere senza colpevoli. La magistratura deve fare la sua parte e tuttavia non si può non vedere un certo grado di responsabilità da parte di chi doveva controllare quel ponte”. Sull’apertura fatta da Prodi su un ingresso di Forza Italia in maggioranza:
“Apprezzo non da ora l’atteggiamento di Forza Italia. Non vuol dire che ci sia disponibilità a entrare in maggioranza, ma un atteggiamento costruttivo. Poi penso che l’Europa sarà la discriminante di molte cose. E questo elemento determinerà gli scenari futuri”.