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Legge sui partiti politici: trasparenza e partecipazione democratica

“Trasparenza e partecipazione per riaffermare il diritto dei cittadini di associarsi liberamente in partiti, movimenti o gruppi politici come prevede la nostra Costituzione. Sono i cardini della legge sui partiti che abbiamo approvato oggi alla Camera. Anche in tempi di antipolitica, non esiste una democrazia senza partiti, purché siano case di vetro accoglienti dove i cittadini tornino protagonisti della vita associativa.

Avremo regole stringenti sulla trasparenza dei finanziamenti (con obbligo di comunicazione per cifre superiori ai 5000 euro), sui regolamenti interni, su chi è il titolare del simbolo, sulle modalità di selezione delle candidature, sugli iscritti. Tutte norme che se violate implicano sanzioni importanti. Le direttive imposte dalla legge varranno per tutti, partiti o movimenti, che si presentano alle elezioni.

Servono per evitare le degenerazioni a cui abbiamo assistito, nella poca trasparenza dei finanziamenti ma anche in quella delle decisioni. In democrazia ci si confronta e poi si decide in base alle regole. Le espulsioni da un partito scelto dagli elettori non possono avvenire con una email anonima, per rispetto proprio degli elettori. Questo dovrebbe accadere solo nei romanzi.
Quando Orwell incontra Internet.

Ps: Comunque quando si arriva a dei risultati è sempre perché qualcuno ci ha lavorato. Un grazie particolare a Matteo Richetti, relatore del provvedimento, e a Emanuele Fiano, capogruppo in commissione per passione e competenza messa al servizio di tutti”. Così Ettore Rosato sul suo profilo Facebook.

 

La Camera ha approvato in prima lettura la legge sui partiti politici, i movimenti ed i gruppi politici organizzati, un testo unificato il frutto dell’elaborazione di 22 proposte di legge.

 

Due gli assi portanti: garantire una maggiore trasparenza nella gestione, anche economica, dei partiti, dei movimenti e dei gruppi politici organizzati e favorire la più ampia partecipazione democratica dei cittadini alla vita politica del nostro Paese.

 

Per potersi presentare alle elezioni qualsiasi partito, movimento o gruppo politico organizzato dovrà fornire, se privo di statuto, una dichiarazione di trasparenza in cui si dichiara ufficialmente chi è il rappresentante legale del partito, quali sono gli organi, la loro composizione e le relative attribuzioni e soprattutto le modalità di selezione dei candidati alle elezioni.

Approfondimento a cura deputati PD.

Dossier deputati PD.

 

“Finalmente una normativa che interviene per regolare la vita interna dei partiti, dando così piena attuazione all’articolo 49 della Carta costituzionale. Una legge non troppo invasiva, rispettosa dell’autonomia delle singole forze politiche, ma che al tempo stesso introduce regole molto importanti per garantire trasparenza e partecipazione democratica”.

Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni, dopo il primo via libera alla legge di riforma dei partiti.

“Per molte ragioni nella scala della fiducia dei cittadini i partiti sono da tempo agli ultimi posti – continua – Gli scandali, i fenomeni di corruzione, la scarsa efficienza del sistema istituzionale, la difficoltà ad assumere decisioni efficaci hanno contribuito ad accrescere la disaffezione di molte persone verso i partiti e la politica. Ma la democrazia rappresentativa ha bisogno dei partiti, di soggetti in grado di aggregare i cittadini, di costruire canali di comunicazione e di dialogo permanente tra la società complessa, frammentata, veloce di oggi e la vita delle istituzioni. Per questo debbono essere case di vetro, in cui le forme e le modalità di finanziamento siano verificabili, e debbono consentire agli iscritti di poter intervenire nei processi decisionali in particolare nei momenti in cui si scelgono leadership e candidature”.

“La proposta approvata oggi a Montecitorio è il testo risultante dall’ unificazione di molte proposte parlamentari e ha tenuto conto delle posizioni di tutti i gruppi. Un altro passo avanti, per nulla banale – conclude – – in direzione delle riforme che servono a rendere la politica migliore, più vicina alle domande e alle preoccupazioni dei cittadini”.

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