Il 3 ottobre 2013 un’imbarcazione piena di migranti affonda vicino alle coste di Lampedusa: 368 morti accertati, 20 presunti, 155 superstiti di cui 41 bambini. Si tratta del naufragio più grave accertato in termini di vite umane. Purtroppo non sarà l’ultimo: gli sbarchi con il carico di vittime non si sono mai fermati. Nel 2016 fu presa ad emblema proprio questa data per proclamare una Giornata internazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione per ricordare chi “ha perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria”.
A Lampedusa, dal 30 settembre e resteranno fino ad oggi, sono arrivati anche 200 studentesse e studenti dall’Italia ma anche da Austra, Francia, Malta e Spagna, per confrontarsi e approfondire i temi dell’immigrazione, dell’integrazione e dei diritti dei rifugiati e richiedenti asilo. Insieme ai ragazzi’, per il progetto “L’Europa inizia a Lampedusa” , ci saranno anche il presidente del Senato Pietro Grasso e la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli.
“Essere oggi qui a Lampedusa -ha detto Valeria Fedeli- vuol dire prendere un impegno concreto. Non siamo riuniti soltanto per ricordare. Siamo qui per dire no a un mondo di barriere, di muri, di contrasto e di emarginazione. Siamo qui per dire che vogliamo un’Italia, un’Europa e una società globale che sappiano fare della diversità fonte di arricchimento. Vogliamo un mondo realmente inclusivo”
Sempre oggi, alla Camera dei deputati, dalle 11 alle 13 si svolgerà la Conferenza “A quattro anni da Lampedusa. Migranti, sfida per l’Europa”. Nel corso della manifestazione sarà anche proiettato il cortometraggio “L’amore senza motivo, vincitore del premio della giuria nella sezione MigrArti al Festival del cinema di Venezia 2017.
Per approfondire:
La giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione
