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Delrio: “Non cedere alla paura, Ius soli va approvato con chi ci sta”

Favorevole da sempre allo Ius soli, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio rappresenta l’anima più “sociale” e di sinistra del Pd. La legge sulla cittadinanza, dice, va approvata «con chi ci sta». Rifiuta quindi la «lettura semplicistica» dell’avanzata dell’Afd in Germania: «Sbagliato attribuirla solo all’immigrazione».
 
Delrio, in Germania l’estrema destra è diventata il terzo partito del paese, la cancelliera Angela Merkel ha perso molti voti ed è ora in grosse difficoltà nel formare un governo. È preoccupato dai risultati di queste elezioni?
 
«E vero il fatto che c’è stato un campanello di allarme. Ma è anche vero che le forze democratiche, quelle che non rinnegano la storia e che non incitano al razzismo, sono largamente prevalenti. Ci sono delle ondate cicliche che non dipendono solo dagli immigrati, ma anche dalle situazioni sociali esistenti, dai tassi di povertà e di disoccupazione o dalle retribuzioni non adeguate».
 
Secondo lei quindi non è soltanto la crisi dei migranti ad aver causato questo terremoto politico in Germania?
 
«Credo che la rabbia sociale abbia tante motivazioni. Non è corretto attribuire solo al tema dell’immigrazione quanto successo. È una lettura semplicistica».
 
I prossimi ad andare al voto, probabilmente in primavera, saremo noi. La rabbia sociale di cui lei parla si farà sentire in Italia?
 
«Noi abbiamo un compito, quello di continuare a lavorare seriamente giorno per giorno sulle cose e sui provvedimenti che portano il Paese fuori dall’immobilismo. Quando la politica decide diventa efficiente ed efficace per i cittadini. Un esempio è quello degli 80 euro. È stata una misura di grande riduzione delle disuguaglianze, quella è stata una vera risposta. Per qualcuno è stata una misura qualsiasi, ma in realtà ha aumentato la disponibilità per i consumi delle famiglie. Se continuiamo con le politiche che servono non dobbiamo avere paura dei populisti, di chi abbaia».
 
In questi giorni si sta discutendo di modificare la legge elettorale in vigore, frutto delle sentenze della Corte costituzionale. Mdp e Cinque stelle sono sulle barricate contro il Pd. A lei il Rosatellum bis, per un terzo maggioritario e due terzi proporzionale, piace?
 
«Sì e no. Ma a questo punto abbiamo di fronte due alternative: andare avanti con il Rosatellum o tenerci il Consultellum. E tra le due leggi elettorali non c’è paragone…».
 
Lo Ius soli è un altro tema caldo di questa ultima parte di legislatura. Ap ha però archiviato la legge, considerandola un regalo alla Lega Nord. Che ne pensa?
 
«Su questo tema la penso come il portavoce del Pd. Matteo Richetti ha spiegato che cerchiamo e cercheremo ancora una maggioranza parlamentare per un provvedimento in cui crediamo. La nostra posizione sullo Ius soli non è cambiata, la voteremo con chi ci sta».
 
Dopo l’approvazione della nota di aggiornamento del Def dovrete presentare la legge di Bilancio, momento cruciale per il governo. Uno dei temi in discussione è quello relativo ad Ecobonus e Sismabonus, gli incentivi per la riqualificazione energetica e sismica. Perché mettere i soldi proprio su questo capitolo?
 
«Perché gli italiani devono investire molto su questa misura, valorizzerà sia la sicurezza che la casa. Sono misure già disponibili, ma andranno migliorate con la prossima legge di stabilità. Questo è un problema reale ed urgente, non più rimandabile. Una casa a rischio sismico è pericolosa per noi, per le nostre famiglie e per le famiglie dei vicini».
 
Quali saranno le novità per i cittadini?
 
«Cercheremo di mettere in totale detraibilità la diagnosi sismica degli edifici. Vogliamo poi migliorare il fatto che chi non ha tasse da scaricare possa cedere il suo credito ad altri intermediari finanziari. E infine cercheremo di unire sempre più il bonus energetico a quello sismico, in maniera da fare unici cantieri nei condomini: in questo modo possiamo creare un bonus più robusto».
 
Di quante risorse stiamo parlando?
 
«Ogni anno spendiamo più di 3 miliardi di euro per mettere in ordine i danni causati dal terremoto, in tutto sono 4-5 miliardi se consideriamo anche il rischio geologico. Adesso mettiamo però a disposizione centinaia di milioni per la prevenzione. Quello di cui sto parlando è un fatto culturale e sociale di grandissima importanza. Tra 15 anni vedremo gli effetti massicci di questa battaglia. Stiamo ora inserendo dei correttivi, ma non cambiamo la strada che abbiamo intrapreso».

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