In occasione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, Lampedusa ricorda oggi le 368 vittime del naufragio del 3 ottobre 2013, quando un barcone carico di migranti si inabisso’ davanti all’Isola dei Conigli.
Solo in 155 si salvarono.
Fuggivano guerre, fame e persecuzioni. Hanno trovato un’Europa egoista e ingiusta. Italia non sia lasciata sola #maipiĆ¹ #3ottobre
ā Ettore Rosato (@Ettore_Rosato) October 3, 2016
Numerose le iniziative organizzate sull’isola, dove da giorni si trovano 200 studenti, provenienti da tutta Italia ed Europa, accompagnati dai loro insegnanti, per confrontarsi sui temi dell’immigrazione, nell’ambito del progetto: “L’Europa inizia a Lampedusa”, promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’UniversitĆ e della Ricerca in collaborazione con il Comitato 3 Ottobre.
A #Lampedusa in marcia verso la Porta d’Europa con gli studenti, ambasciatori di pace #3ottobre @MiurSocial pic.twitter.com/zCFbcuU63Q
ā Davide Faraone (@davidefaraone) October 3, 2016
Per non dimenticare #Lampedusa pic.twitter.com/vCfYZP6SK6
ā enzoamendola (@amendolaenzo) October 3, 2016
Con @giusi_nicolini a chiedere che la #UE porti concreta solidarietĆ a tutte le #Lampedusa del Mediterraneo. CosƬ si onora memoria vittime
ā Sandra Zampa (@szampa56) October 3, 2016
#3ottobre per ricordarsi che la speranza di una vita migliore ĆØ capace di superare qualunque muro e mare. Oggi la vera sfida ĆØ l’accoglienza
ā Micaela Campana (@micaela_campana) October 3, 2016
#3ottobre #Lampedusa una ferita enorme nelle coscienze di tutti. Dinanzi alla vita umana non puĆ² reggere alcun muro.
ā Teresa Bellanova (@TeresaBellanova) October 3, 2016
Questa ĆØ La Porta d’Europa di #Lampedusa isola della vita #3ottobre pic.twitter.com/sGceWjqzFN
ā Ernesto Carbone (@ernestocarbone) October 3, 2016
Il #3ottobre morirono in 368 a Lampedusa scappando da guerre e sofferenza. SolidarietĆ e accoglienza siano fatti e non solo parole in Europa
ā Gianni Pittella (@giannipittella) October 3, 2016
Il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone: “In questi giorni a Lampedusa tanti giovani si sono incontrati con gli studenti del luogo per confrontarsi su ciĆ² che vogliono dire concretamente parole come inclusione, integrazione e accoglienza.
Oggi ci ritroviamo tutti insieme, cittadini, studenti, istituzioni, a riflettere su cosa sta avvenendo nelle acque di fronte casa nostra e su cosa possiamo fare concretamente per affrontare al meglio questa situazione. Laddove ci sono governi che alzano muri e barriere, la scuola mostra di essere ‘maestra di vita’, mostrandoci la via dell’accoglienza e dell’apertura, praticata naturalmente dai ragazzi”.
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“Oggi 3 ottobre ĆØ Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, parole impegnative che richiedono di essere pronunciate con consapevolezza”. Lo scrive il presidente nazionale dell’AnciPiero Fassino, in un articolo pubblicato sul sito dell’Associazione, in cui ribadisce l’impegno dei Comuni in occasione della ‘Giornata della Memoria e dell’Accoglienza’.
“Memoria – sottolinea Fassino – per non dimenticare quei bambini, quelle donne, quegli uomini che hanno trovato la morte in un viaggio che per loro era della speranza. Non dimenticare l’abisso di povertĆ , di fame, di dolore da cui fuggivano. Una condizione umana di sofferenza e di sottosviluppo che richiama la responsabilitĆ delle nostre nazioni ricche di agire – con investimenti e politiche di cooperazione economica e sociale – per far sƬ che anche in quei luoghi disperati si possano creare opportunitĆ di sviluppo e di vita dignitosa”.
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“Oggi ricordiamo le donne, gli uomini ei bambini che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere il nostro Paese sfuggendo a guerre, persecuzioni o miseria, le 368 persone che il 3 ottobre 2013 morirono in mare a Lampedusa. Ricordiamo loro ma anche tutti gli altri, decine di migliaia di corpi, speranze, ingiustizie.Non possiamo limitarci a ricordare perĆ², bisogna fare di piĆ¹, l’Europa deve fare di piĆ¹ – cosƬ la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli, che aggiunge –Servono nuove politiche migratorie, per la pace e per lo sviluppo: devono essere l’obiettivo di un continente che non puĆ² continuare a lasciare soli i Paesi di arrivo, che deve confrontarsi con flussi che non sono piĆ¹ emergenza ma diventeranno strutturali, e che non deve permettere che si ergano muri o che si diffondano pericolose strumentalizzazioni politiche cariche dāodio e violenza ma soprattutto che deve lavorare per far si che il mare Mediterraneo non si trasformi in un grande cimitero, una vergogna per l’Europa intera. Sono fiera del nostro Paese, dell’umanitĆ che mostra nel salvare vite, del coraggio con cui rifuggiamo alla tentazione di chiuderci e di quanto fanno, quotidianamente, le forze dell’ordine, i volontari, le associazioni. E’ questa l’Italia, non quella di chi resta indifferente. Per questo sono felice della scelta della Rai3 di trasmettere oggi āFuocoammareā, di Gianfranco Rosi, un film bellissimo che rappresenterĆ lāItalia agli Oscar, immagini che raccontano al mondo la disperazione e il coraggio di chi lascia la propria terra e il grande cuore di Lampedusa.”
Da Budapest a Lampedusa, un filo rosso per salvare lāEuropa. Di Marco Pacciotti su Unita.tv.