“Ritengo del tutto infondata l’equazione tra terrorismo e immigrazione. Lo ribadisco. Ma c’è un nesso tra il terrorismo e la mancata integrazione. L’accoglienza ha un limite nella capacità di integrazione. Un ministro dell’Interno non può dimenticare questo principio. Su questo si gioca il presente e il futuro del nostro Paese, la sicurezza è uno straordinario bene comune”.
Così Marco Minniti, ministro dell’Interno, nella sua informativa alla Camera.
“Su questo tema non si gioca solo la partita del consenso nel breve periodo, ma qualcosa di più’: la tenuta del tessuto connettivo del Paese. Si gioca un pezzo del futuro della nostra democrazia. Su questa sfida che abbiamo di fronte, sono convinto che questo Parlamento ha più ragioni per unirsi e meno per dividersi”.
“L’Italia ha dato una prova straordinaria di accoglienza in questi anni è nel nostro dna. Ma si può separare la salvezza in mare dalla terra che accoglie. Se non c’è l’approdo, la terra, la salvezza è solo provvisoria”, ha detto, sottolineando come sia “difficile capire che ci sia una missione internazionale di salvataggio, ma che poi l’accoglienza sia di un solo Paese”.
“Bisogna tornare all’etica della responsabilità: l’Europa che non comprende questo rischia di perdere un pezzo importante di se’ stessa. Per questo – ha spiegato – ho chiesto l’avvio di una discussione esplicita in Europa e ho dato mandato al direttore centrale della Polizia delle frontiere, Giovanni Pinto, di mandare una lettera a Frontex per chiedere una discussione urgente sulle regole della missione Triton, affrontando il tema della regionalizzazione del soccorso in mare”.
Parlando della Libia ha ribadito: “I confini a sud della Libia sono fondamentali per la sicurezza del Mediterraneo e dunque, in senso lato, anche per la sicurezza dell’Italia e dell’Europa, è cruciale nella lotta ai trafficanti, la stabilizzazione del paese nordafricano.
Minniti infine ha ricordato che “qualche passo comincia a vedersi: la Guardia Costiera libica in questi primi mesi del 2017 ha salvato 10mila persone, affrontando direttamente i trafficanti, e nei prossimi mesi verrà costruito a Tripoli il Centro di coordinamento marittimo, decisivo per affrontare lì il tema del controllo dei flussi migratori. L’Oim e l’Unhcr, inoltre, sono in Libia per far si’ che i Centri di accoglienza per migranti rispondano a standard europei. Ma tutto ciò non basta ed è per questo che è molto importante che Ue, Francia e Germania abbiano deciso di rafforzale l’impegno economico e politico in Libia.
E’ li’ che “si gioca una partita cruciale – sottolineaMinniti-. Il 97% delle persone salvate nel Mediterraneo vengono dalla Libia ed è lì che va affronta la questione, sapendo che la situazione e’ maledettamente complicata. la Libia non è la Turchia con la quale l’Ue ha negoziato un impegnativo e costoso accordo internazionale, la Libia è fragile e instabile, e questo rende più difficile l’attività”.
“L’unica soluzione è dunque stabilizzare quel Paese”, ricordaMinniti, anche in chiave di lotta al terrorismo. I confini sud, infatti, “sono un punto fondamentale per la sicurezza dell’Africa ma anche dell’intero Mediterraneo e dunque dell’Italia e dell’Ue”.
