“Oggi l’Italia ha deciso di smettere di arrivare in ritardo sulle infrastrutture”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi all’inaugurazione della direttrice Foligno-Civitanova Marche e del tratto umbro della Perugia-Ancona.

Si tratta di due arterie di collegamento che rientrano nel progetto Quadrilatero. Cinquanta chilometri di nuove infrastrutture in variante ai tracciati esistenti delle strade ‘della val di Chienti’ e ‘di Valfabbrica’ per un investimento complessivo da 1,3 miliardi di euro da parte di Anas.

“L’importanza di questa strada non risiede solo nella riduzione dei tempi di percorrenza a favore di cittadini e imprese o nella riduzione di produzione di anidride carbonica- spiega Renzi- L’importanza di questa strada è tutta nel messaggio che lancia: il Paese vuole smettere di arrivare tardi. D’ora in poi esigo che quando qualcuno parlerà di ‘opera realizzata all’italiana’ immediatamente si penserà a un’opera realizzata con passione, capacità, professionalità, qualità e innovazione.
Insomma, sulle infrastrutture vogliamo essere molto chiari: abbiamo il diritto di vedere all’opera donne e uomini tra i più bravi al mondo nel costruire le opere pubbliche senza il marchio del ritardo”.

Secondo il premier se l’Italia “rialzerà la testa smettendo di piangersi addosso passo dopo passo affermerà un modello di sviluppo diverso per il Paese. Come al Sud che nel 2015 è cresciuto più rispetto al resto del Paese: c’è ancora molto da fare ma è la dimostrazione che se l’Italia si tira su le maniche non è un Paese finito ma infinito”.

Il premier si è espresso anche sulla Salerno-Reggio Calabria: “Abbiamo messo la parola fine all’intera opera, sì mancano ancora 800 metri ma è tutta percorribile a quattro corsie”.

In un altro passaggio Renzi: “Si è deciso di smetterla con i rinvii e i ritardi. Abbiamo già perso troppo tempo e dobbiamo bruciare le tappe.
Stiamo cercando di fare ogni giorno una battaglia con la burocrazia, contro un sistema che vuole bloccare l’Italia. Noi vogliamo sbloccare l’Italia”.

“Quando senti, come è successo qui, del Tar che ha bloccato investimenti da 30mln di euro per un ricorso ti viene da metterti le mani nei capelli e dire, non è possibile continuare in questo modo. Speriamo che arrivi la pronuncia del Tar per poter dare via libera ai lavori di allargamento dello stabilimento per investire sul futuro”.

Visitando lo stabilimento della ‘Rocchetta’ a Gualdo ha ribadito: “L’Italia è così bella che deve solo togliere le cose in più che sono da togliere: burocrazia, alcuni istituti di giustizia, i tempi delle opere pubbliche. Dobbiamo fare di tutto per rimuovere gli ostacoli, per permettere a tutti di lavorare bene e avere aziende che sono punto di riferimento per il Paese e nel mondo”.

Ha concluso Renzi: “L’Italia sistema il suo passato, chiude i conti con le cose restate ‘a mezzo’ perchè solo così possiamo andare in Europa e dire che bisogna investire di più sulle infrastrutture, che bisogna smetterla con questa cultura dell’austerity che  ci ha fatto ridurre da 40 a 20 miliardi gli investimenti pubblici: è stata una follia economica, culturale, sociale, politica accettare quel principio”.

A proposito delle opere incompiute o in via di conclusione Renzi ha rimarcato che “rimettendo a posto in Italia ciò che dobbiamo rimettere a posto diamo una chiara direzione di marcia all’Ue che vogliamo. C’è bisogno di rimettere a posto e riaggiustare l’Europa”.