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Bellanova sulla crisi Ilva: «Nessuno resterà senza impiego. Faremo di tutto per evitare di perdere occupati»

«Nessuno resterà senza lavoro». È calmo e assertivo il tono di Teresa Bellanova, il vice ministro allo Sviluppo Economico che in questi mesi ha seguito il caso Ilva e in particolare il rispetto dell’accordo di programma di Genova per il quale, lo scorso anno, i lavoratori della fabbrica di Cornigliano erano scesi in piazza. E ora, alla vigilia di giorni che si annunciano infuocati e di una trattativa aspra, è ancora Bellanova, ex sindacalista della Cgil, a farsi carico di dare «una prospettiva». Anche se quale, non è ancora chiaro.

Il piano di ArcelorMittal ha creato allarme tra i lavoratori, il governo come intende intervenire?
«Intanto il governo da lunedì ospita al Mise il confronto tra le parti per cercare di raggiungere un’intesa soddisfacente che sia di serenità e prospettiva alle persone coinvolte».

Che possibilità esistono oggi di riuscire a ridurre i numeri degli esuberi comunicati dall’acquirente di Ilva?
«Siamo nel pieno delle procedure di confronto sindacale nell’ambito della procedura di vendita di Ilva a seguito di una gara europea. Siamo all’inizio della strada. Faremo tutti gli sforzi. Nessun posto di lavoro deve essere perso».

All’Ilva di Genova ci sono 390 lavoratori in cassa integrazione e impiegati nei lavori socialmente utili. Il loro futuro sarà un lavoro nella società per la bonifica a Taranto?
«L’operazione che abbiamo portato a termine sull’accordo di programma dice che i lavoratori di Ilva devono avere copertura e sostegno al reddito anche con i lavori di pubblica utilità. Poi abbiamo previsto che l’amministrazione straordinaria possa utilizzare questi lavoratori nella fase dell’ambientalizzazione. Quanto ai numeri del piano, per quanto riguarda Genova e gli altri poli, da lunedì comincia il confronto con l’azienda aggiudicataria. E il governo farà tutto ciò che deve per evitare che i posti di lavoro possano andare persi».

L’annuncio degli esuberi ha creato molte tensioni ovunque. E una spaccatura nella Cgil: Camera del Lavoro di Genova e Fiom hanno già fatto sapere che se questa è l’apertura di trattativa, lunedì non saranno al tavolo di confronto a Mise…
«Auspico che tutte le parti convocate si presentino al tavolo per avviare il necessario confronto. Aspetto tutti lunedì al tavolo. Io ci sarò».

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