Sintesi dell’intervista di Giovanna Vitale su la Repubblica
“La Presidente del Consiglio avrebbe dovuto chiedere a Donzelli e Delmastro di scusarsi con il Partito Democratico o avrebbe dovuto farlo lei per loro”, inizia così Peppe Provenzano, vicesegretario del PD, la sua intervista a la Repubblica, e aggiunge: “Invitiamo inoltre Giorgia Meloni a ristabilire una corretta dialettica democratica e unità nella lotta alle mafie e al terrorismo infranta, sporcata e minata da quei due, che non possono stare un minuto di più al loro posto e devono essere cacciati”.
Il Vicepresidente continua: “Il partito erede di uomini come Pio La Torre e Piersanti Mattarella sulla lotta alla mafia non accetta lezioni da nessuno, tanto meno dalla destra che alza il tetto del contante, un evidente favore a evasori, corruttori, a chi ricicla soldi sporchi e dunque anche alla criminalità organizzata. Siamo noi del Pd che stiamo difendendo il 41bis, quello strumento indispensabile contro la mafia e il terrorismo, non chi ha spiattellato ai quattro venti conversazioni riservate per colpire avversari politici”.
Provenzano chiude: “Vorrei che fosse chiara una cosa: alla luce di quanto accaduto, qui c’è in ballo la qualità della democrazia. Quando il principale partito di governo sferra in maniera compatta, con metodi squadristi, un attacco al primo partito d’opposizione, non può che scattare un allarme. Spero che oggi Giorgia Meloni interrompa il suo silenzio e pronunci parole limpide di condanna, altrimenti sarà complice dello scempio che hanno fatto dello stato di diritto e dell’avvelenamento dei pozzi nel confronto politico, producendo un grave vulnus istituzionale”.
Intervista integrale su la Repubblica