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Giachetti: «Raggi dimettiti: hai mentito ripetutamente alla città. Cosa c’è di peggio?»

«Il fatto straordinario sarebbe trovare un giorno normale per l’Amministrazione Raggi». Sorride amaro Roberto Giachetti, deputato, candidato sindaco PD all’ultima tornata per il Campidoglio e ora consigliere comunale. Da pochi minuti l’Oref (l’organismo di revisione economico -finanziaria del Comune) ha espresso parere non favorevole al bilancio consolidato.

I 5 Stelle gridano alla manovra politica…
«E una cosa che non sta proprio in piedi, perché i componenti dell’ Oref vengono designati su sorteggio, che peraltro avvenne ai tempi del commissario straordinario. Come al solito buttano la palla in caldo d’angolo, sulla base di argomenti risibili. Vanno avanti e basta, senza preoccuparsi di quel che potrebbe accadere alla città di questo passo».

Cosa potrebbe accadere?
«Adesso è difficile fare delle previsioni, perché dobbiamo primavedere il bilancio, ma che la condizione dei conti fosse molto difficile, noi candidati sindaco, lo sapevamo già dalla campagna elettorale. Sapevamo che ci saremmo trovati in una situazione critica e ciò avrebbe richiesto un lavoro di ristrutturazione del debito e della macchina amministrativa. È chiaro che la ristrutturazione, poi, avrebbe dovuto passare attraverso una rinegoziazione del debito con la Cassa depositi e prestiti, con le banche, invece non è stato fatto niente. Come non sono state colte al volo le occasioni per avere delle risorse aggiuntive».

Si riferisce alle Olimpiadi?
«Sì, hanno rinunciato e poi chiedono i soldi al governo italiano. Si sono lasciati scappare una grande occasione per tutta la città. Per non parlare, poi, della gestione delle aziende municipalizzate, Ama e Atac su tutte. Hanno interrotto un processo di risanamento, cacciato le governante e così la situazione debitoria è peggiorata. Il guaio è che di questo passo Roma si sta spegnendo, guardiamo alle periferie: ci sono asili chiusi, chiudono i centri di aggregazione per i giovani. Sono molto preoccupato per la città. Non so dove dobbiamo arrivare per spingere la Giunta a fermarsi e riflettere».

Di solito contrattaccano dicendo che è colpa di un «sistema» che non li vuole…
«Sì, o di quelli che c’erano ieri. Però non è che possono dare colpa al “sistema” o a quelli che c’erano prima se arriva un avviso di garanzia per falso a Virginia Raggi».

Che fa, Giachetti, il giustizialista?
«No, io sono garantista, da quarant’anni. Però c’è da dire che l’avviso prima o poi ti arriva, se sei una bugiarda seriale. E Virginia Raggi ha dimostrato di esserlo. In campagna elettorale aveva omesso delle parti nel suo curriculum, com’è noto. Poi ha detto che sulle Olimpiadi avrebbe indetto un referendum, e non lo ha fatto. Ancora, ha proseguito quando alla Commissione rifiuti della Camera aveva detto di non sapere dell’avviso di garanzia a carico dell’ex assessore Muraro, e poi è emerso il contrario. Se a me chiedessero se si deve dimettere per l’avviso di garanzia, io rispondo di no, senza esitazione. Lei non si deve dimettere per l’avviso di garanzia, ma perché ha ripetutamente mentito alla sua città, e non c’è niente di peggio».

Grillo e Casaleggio sono soddisfatti perché per l’accusa più grave, cioè l’abuso d’ufficio, è stata richiesta l’archiviazione.
« I 5 Stelle sono imbarazzanti per le piroette che stanno facendo. Ma per fortuna gli archivi web non si cancellano, ed è facilmente rintracciabile quando loro, penso al caso Lupi, strombazzavano richieste di dimissioni senza che il loro “bersaglio” fosse neanche indagato…»

La richiesta di rinvio a giudizio per la Raggi da un lato. E, dall’altro, il rinvio a giudizio per 16 consiglieri regionali del Lazio Pd dello scorso quinquennio. Due fatti che ci invitano a riflettere. Anche la sinistra, come i 5 Stelle, spesso ha fatto delle vicende giudiziarie degli avversari un’arma politica. Quanti danni ha fatto ciò al Paese?
«Enormi. C’è uno sbilanciamento in favore della magistratura, sì. Ma questo è colpa della politica, che non si è assunta le proprie responsabilità, in termini di riforme, iniziativa e moralità. Perché oggi, sì, parliamo di inchieste come quelle sulla Guidi o su Del Turco, finite nel nulla. Ma è altrettanto vero che ci sono vicende di corruzione e malaffare. Su Mafia Capitale è caduto il 416 bis, ma ciò non significa che quel che rimane sia di scarsa rilevanza. Anzi!»

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