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Giachetti: “Nessun governo con i 5 Stelle, ma sarebbe un errore evitare il confronto”

«Noi al governo con i 5 Stelle? Stupendo…».

Perché ride, onorevole Roberto Giachetti?
«Perché sono convinto che non possiamo fare un governo con loro. Ma trovo incomprensibile l’accanimento contro ogni sospiro di dialogo».

La pensa come Martina?
«Mi colpisce la valanga di dichiarazioni di tanti amici che negano anche la sola possibilità di un dialogo, come se il confronto rappresentasse un cambio di posizione. Sono contrario a un accordo, ma non avrei nessuna difficoltà a parlare con loro».

Ha stima di Fico?
«Fico è stato indicato non come premier incaricato, ma come esploratore. Quindi non avrei nessun problema ad andare da Fico a dire “non ci sono le condizioni”. Tanto più che alle spalle abbiamo il no dell’ultima direzione».

Le sue condizioni per sedersi al tavolo?
«Il presupposto deve essere la certificazione del fallimento della trattativa con la Lega. Io ancora non ci credo, anzi mi pare che al di là di artifici e schermaglie ci sia ancora un’amorevole rincorsa tra Di Maio e Salvini. Se e quando questa chiusura sarà ufficiale ci incontreremo e diremo che le distanze programmatiche non rendono possibile nessun tipo di governo insieme. Il M5S ha bombardato per cinque anni il nostro governo, che per noi era una idea riformista di sviluppo del Paese e per loro era il male assoluto. A me basta questo».

Nel Pd c’è un fronte governista che non la pensa così.
«Se vogliamo recuperare un minimo di etica politica, quel che si dice in campagna elettorale deve avere un peso. Dire che non avremmo mai fatto un governo con gli estremisti non era una boutade e se loro sono abituati a cambiare un programma elettorale per rendere possibile un governo, noi non abbiamo questa cultura».

Cosa ha in mente Renzi?
«Non lo so, ma ha sempre detto che il risultato elettorale parla chiaro. L’onere e l’onore di governare spettano a chi ha vinto. Noi ci siamo presi la responsabilità nel 2013 e l’abbiamo pagata col sangue».

E pronto alla traversata nel deserto?
«In democrazia l’opposizione è un ruolo fondamentale e dobbiamo svolgerlo dimostrando la nostra diversità dal M5S, senza pregiudizi. Se arrivano provvedimenti convincenti dobbiamo valutarli».

Prevede una conta sanguinosa in direzione?
«Io la vedo come una straordinaria occasione per fare chiarezza tra noi. Non c’è niente di male se andiamo a un voto che mette in evidenza una maggioranza e una minoranza, anche diversa da quella che c’era prima».

Vincerà Renzi?
«Non lo so, sono numeri che tenevano conto della maggioranza con cui Renzi ha vinto le primarie e che includevano Orfini, Franceschini, Martina. Non darei per scontato che la maggioranza sia la stessa, ci sarà un dibattito serio e poi si deciderà».

Lei voterà con i governisti di Franceschini e Gentiloni, o con i renziani?
«Giachetti è stato messo sempre da tante parti, ma è rimasto sempre con Giachetti. Non ho problemi a esprimere posizioni contrarie a Renzi, avendolo già fatto. Sarò il primo a dire che questo governo non dobbiamo farlo, ma dirò anche che rifiutare il confronto sarebbe un errore».

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