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Interrogazione al governo sulla tutela dei diritti delle donne afghane

“Garantire il più possibile i diritti delle donne afghane prima che le operazioni di ritiro delle truppe Usa e Nato siano terminate, chiedendo e ottenendo dai talebani un chiaro impegno in questo senso nell’accordo sul quale si sta trattando”.

 

E’ quanto chiede al governo, e in particolare i ministri degli Esteri Luigi Di Maio e della Difesa Lorenzo Guerini, la senatrice del Pd Roberta Pinotti, presidente della Commissione Difesa, con un’interrogazione sottoscritta dalla presidente del gruppo Simona Malpezzi e da tutti i senatori dem.

 

“L’Italia – ricorda Pinotti nell’interrogazione – ha sempre garantito una delle presenze più numerose nelle missioni che si sono succedute in Afghanistan, da Enduring Freedom a Resolute Support.

 

Il contingente italiano ha comandato il Provincial Reconstruction Team (PRT) di Herat, territorio che ha registrato progressi sostanziali per le donne e le ragazze afghane. La condizione femminile in Afghanistan ha registrato in questi anni miglioramenti in vari ambiti: la frequenza scolastica si è innalzata, anche se il tasso di scolarizzazione delle giovani donne, con l’eccezione della citata provincia di Herat dove si registrano tra i tassi di alfabetizzazione più alti, non è arrivato al 40%.

La nuova Costituzione, approvata dopo la caduta del regime dei talebani nel 2001, ha dichiarato l’uguaglianza di tutti i cittadini, uomini e donne, davanti alla legge e stabilito che almeno il 25 per cento dei 250 seggi nella Camera bassa siano riservati alle donne. Una maggiore presenza femminile si è registrata nei mezzi di informazione e a novembre 2020 le donne afghane hanno avuto riconosciuto il loro nome sulla carta d’identità. Queste libertà tuttavia, sono a rischio con il ritiro del contingente internazionale, come hanno sottolineato diverse esponenti della società civile e politica afghana, nonché varie associazioni umanitarie presenti nel territorio. Durante il governo dei talebani alle donne, lo ricordiamo, sono stati negati i più elementari diritti, né ad oggi hanno accettato clausole esplicite sulla libertà femminile dopo il ritiro.

Per questo crediamo – conclude Pinotti – che sia urgente attivarsi in tutte le sedi internazionali perché siano sottoscritti dai talebani chiari impegni a tutela dei diritti della popolazione afghana e chiediamo al governo di fare tutto quanto in suo potere in questa direzione”.

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