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Letta: “Da Calenda un regalo alla destra.Ora scateniamo la campagna Pd”

Sintesi dell’intervista di Annalisa Cuzzocrea su La Stampa

 

“Il principio fondamentale del diritto è “pacta sunt servanda”. Se un politico, un uomo di Stato, fa saltare gli accordi che ha firmato perché ha cambiato idea non c’è più politica, siamo su Twitter, dove si può cambiare idea ogni minuto. Ecco, credo che Calenda abbia scambiato Twitter con il mondo reale (…) ragiona come se non sapesse come funziona questa legge elettorale, che impone di fare alleanze per la parte uninominale. Chi va da solo, sta regalando agli altri la vittoria”, così il segretario Letta nella sua intervista a La Stampa.

Letta continua: “I 5 stelle si sono assunti la gravissima responsabilità di aver fatto cadere Draghi. Lo hanno fatto senza alcuna capacità di capire la slavina che avrebbero provocato, in modo irresponsabile, e questo ha sancito una rottura di rapporti insanabile. Noi ora pensiamo solo alla campagna elettorale, a parlare dei nostri temi, a incontrare le persone. Abbiamo 600 feste dell’Unità in corso in tutt’Italia”, e aggiunge: “Il nostro è un lavoro collettivo: ho preso il testimone da Nicola Zingaretti e lo passerò al mio successore, che spero sarà una donna. Ho imparato nella vita che non si sta bene solo a capotavola. In politica bisogna saper fare anche i numeri due, tre, o attaccare i manifesti”, e aggiunge: “Ringrazio Emma Bonino e Benedetto Della Vedova: faremo insieme una bellissima campagna elettorale. Noi confermiamo gli accordi fatti con tutti, non ci rimangiamo la parola data”.

Il Segretario fa un passaggio sulla destra italiana: “Hanno una cultura istituzionale profondamente diversa dalla nostra, è molto preoccupante. Vogliono introdurre cambi nella Costituzione che sarebbero devastanti. Dobbiamo impedirlo con tutto l’impegno che possiamo. E poi il loro rapporto negativo con l’Europa ci porterà nei guai. Ricordiamoci sempre che il nostro futuro dipende dai soldi del Pnrr, che sono soldi europei. E loro insieme ai loro alleati europei, Orban, Vox e Le Pen hanno sempre votato contro ogni scelta che riguarda il Recovery plan e il Pnrr”.

Letta illustra alcuni dei punti del programma elettorale: “Il tema numero uno è l’ambiente. Ho appena incontrato 300 giovani in un campeggio a Tarquinia e a loro ho promesso che andremo avanti. E accelereremo per applicare al 2030 gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni. Poi la questione sociale, la lotta alla precarietà, l’eliminazione dei finti stage, l’introduzione dei contratti di formazione lavoro per i ragazzi pagati come dev’essere pagato un primo stipendio, la pensione di garanzia per i giovani. Puntiamo ad accentuare i lavori stabili e ad avere un welfare più efficiente. Avere Roberto Speranza nelle nostre liste significa anche puntare sulla salute pubblica. Il terzo punto sono i diritti: con Meloni e Salvini si rischiano drammatici passi indietro, già immagino Pillon ministro della Famiglia. E invece noi confermiamo l’impegno su Ius Scholae e Ddl Zan”, e chiude: “Proponiamo di dare una mensilità in più agli italiani con un taglio delle tasse sul lavoro, agendo sui contributi previdenziali. Per alzare immediatamente gli stipendi e far sì che ne beneficino anche i contribuenti con redditi molto bassi che già hanno l’Irpef azzerata. E per aiutare le imprese ad assumere e fare investimenti con serenità”.

 

Intervista integrale su La Stampa

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