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Martina: “Il Pd ha l’ambizione di unire crescita e uguaglianza a partire dal lavoro”

Ministro Martina, il tentativo di non avere nemici a sinistra sembra riuscito a metà. Mdp sbatte la porta, Pisapia invece apre: è così?
 
«La direzione di venerdì ha dato un segnale di grande coesione del Pd e ha lanciato un impegno: la costruzione di un progetto largo, capace di rappresentare con forza l’alternativa a destra e 5 stelle. Aver ribadito che gli avversari stanno a destra e nelle politiche rischiose dei grillini, aver messo in campo un’iniziativa aperta alle forze che vogliono lavorare con noi, è un fatto molto importante».

 

Una parte di quelle forze vi risponde che sono parole. E che quello che serve è un cambio di politica, criticando Jobs Act, Buona scuola, trivelle.
«In questi anni abbiamo fatto scelte per portare il Paese fuori dalla crisi e i risultati si iniziano a vedere. Ora serve un progetto che si misuri con le sfide del futuro: dall’Europa che ancora oscilla tra austerity e crescita ai temi dello sviluppo italiano. Al centro della nostra proposta c’è l’ambizione di unire crescita e uguaglianza a partire dal lavoro».

 

Cercherete un accordo strutturale con Pisapia?
 
«Pisapia sta facendo un percorso autonomo, che rispettiamo e con cui vogliamo confrontarci in modo positivo e dialettico, senza strattonare nessuno. Quando dice che le cose che ci uniscono sono più di quelle che ci dividono, ha ragione. Conta il merito delle scelte che si propongono».

 

Non gli offrite un posto in lista, ma di far parte di una coalizione? È così?
«Non è mai stato un tema di posti, ma di progetto. Serve il centrosinistra di governo per battere gli estremismi di destra e 5 stelle».

 

Con quali altre forze?
 
«Ad esempio quelle europeiste che si rendono conto anche in aree moderate che la sfida tra nazionalismi e sovranità europea ci riguarda ed è cruciale».

 

Pensa a una lista con Emma Bollino e Carlo Calenda?
 
«Ancora una volta non strattoniamo nessuno, ma certamente rilanciamo un confronto costruttivo anche con queste personalità. La prospettiva europea sarà centrale nella battaglia elettorale contro destre e populismi. Chi decide di coltivare il proprio piccolo orticello nella logica che purtroppo a sinistra è storia del nemico vicino, sceglie una via che non è la nostra. Divide anziché unire».

 

Da sinistra vi ribattono che questa voglia d’Europa nasconde invece “i soliti accordi”: con Angelino Alfano, Denis Verdini, Silvio Berlusconi.
 
«Questa è propaganda spicciola. Come quando discutono con il governo di alcuni contenuti della manovra di bilancio, di politiche per rilanciare l’occupazione giovanile o di contrasto alla povertà e diritto alla salute, e le risposte sono quelle che abbiamo ascoltato. Mdp sembra avere un solo avversario: il Pd. Condannandosi a una marginalizzazione senza senso».
 

Una chiusura definitiva?
«Ciascuno fa le sue scelte. Per quel che riguarda noi, con la nuova legge elettorale che spero vada in porto mi auguro si riesca a costruire un progetto di cui il Pd sia il baricentro fondamentale. I populisti si battono con un progetto popolare, con un polo del buon senso e della ragionevolezza».
 
Pisapia potrebbe riproporre il tema di un passo di lato di Renzi. A quel punto che farete?
«La nostra leadership è stata confermata con un’ampia partecipazione popolare. Ora ci stiamo ponendo il tema di un progetto più ampio del Pd. Se facciamo bene questo lavoro possiamo battere la destra e i 5 stelle. È questo il tema. Per l’Italia».

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