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Grazie. Quella parola così poco usata in politica

Fiducia, passione, ottimismo, impegno: tutte parole che appartengono al vocabolario del PD, a quello dei suoi militanti che hanno già cominciato un lavoro grande e importante, quello di spiegare, casa per casa, perché il 4 marzo sia determinante sostenere col voto il Partito Democratico.

A queste parole se ne aggiunge una piena di umanità, di senso civile e di affetto: grazie. La scrive oggi su facebook Matteo Renzi. Ecco il testo del suo post, sicuramente fuori dai canoni classici del discorso del “politico di professione”, ma pienamente in linea con il concetto di politica che anima Matteo: la politica è il modo più bello e più alto per mettersi a disposizione del proprio Paese, per realizzare se stessi insieme agli altri.

 

Grazie.
Grazie è una parola che difficilmente viene usata in politica. Si preferiscono parole come polemica, lamentela, accusa.
Tanti politici dicono: “Eh, però, anche tu, ma perché..:”
Pochi politici dicono “Grazie, comunque”
Proprio per questo al termini della (difficile) selezione delle candidature ho voglia di dire forte il mio grazie.
Grazie a chi ha accettato di candidarsi, grazie a chi ci ha detto di no con motivazioni varie (tanti, più di quelli che sono stati resi pubblici), grazie a chi continuerà il proprio lavoro in Parlamento e grazie a chi con la prossima legislatura lascerà il proprio incarico. Grazie a chi ha letto la legge elettorale e quindi sa che la partita è apertissima e che possiamo essere davvero il primo partito e il primo gruppo parlamentare.
Grazie a quelli come Yoram che hanno lavorato duro per cinque anni: lui è l’ideatore della misura degli 80 euro, per lavorare con noi si è dimesso cinque anni fa dal suo lavoro e oggi ha scelto comunque di non ricandidarsi dicendomi: “Vedo tutte le polemiche, Matteo. Lasciamo il posto a un altro, io ti do comunque una mano con le mie idee e la mia esperienza. E nella professione mi rimetto in gioco”
Grazie ai militanti del nostro partito che non sopportano più le polemiche interne e le divisioni e ci chiedono di lavorare sui progetti per l’Italia. Non sui nomi.
E grazie ai cittadini che nei prossimi 35 giorni ci daranno una mano.
Abbiamo messo in campo la squadra più forte.
Abbiamo idee vincenti e convincenti.
Abbiamo restituito al Paese la possibilità di provarci, uscendo da una crisi devastante.
Adesso, per 35 giorni, tutti al lavoro per vincere le elezioni.
Sapendo dire grazie. Ai nostri compagni di strada, ai nostri avversari. Senza polemica, a viso aperto, con la testa e con il cuore.
Buona domenica, amici. E naturalmente grazie.
Avanti insieme.

Matteo Renzi

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