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Rosato: “Non brindo alla rottura, noi continueremo a lavorare per l’unità del centrosinistra”

«Non abbiamo brindato, assolutamente no».
 
Davvero, Ettore Rosato? Al Nazareno non si è festeggiato per la rottura tra Mdp e Pisapia?
 
«Nessun brindisi, noi continueremo a lavorare perché il centrosinistra sia unito».
 
Il divorzio riapre i giochi anche per il Pd?
 
«Questo dipende dalle scelte che ognuno farà. Il nostro obiettivo lo ha indicato Renzi in Direzione ed è un campo largo di centrosinistra contro le destre e i populismi».
 
Sbaglia Speranza quando dice che il Rosatellum porta ad «alleanze farlocche»?
 
«Mi sembra sia proprio il contrario. Nel momento in cui hanno visto che facciamo sul serio hanno ripreso a soffrire della solita malattia, il virus che vuole Renzi come nemico invece che Berlusconi, Salvini e Grillo. La nuova legge elettorale invece consente le coalizioni, quelle vere, quelle che metteranno in campo i candidati del centrosinistra contro gli avversari».
 
La possibilità di un’alleanza con Bersani e D’Alema si allontana definitivamente, o è rimandata al dopo-elezioni?
 
«Non ci si incontra dopo le elezioni, ci si incontra prima, dicendo agli elettori con chi si sta. Al momento Mdp sta facendo Rifondazione comunista. Ma almeno il Prc lo faceva per scelta ideologica, mentre loro sono mossi solo dal rancore».
 
Speranza ha confermato che metteranno un loro candidato in ogni collegio. La sconfitta del Pd è inevitabile?
 
«Io penso di no. Poi vedremo se gli elettori capiranno questa scelta, o se premieranno piuttosto un progetto unitario che mette in campo tutte le energie per tornare al governo».
 
Ci sarà una lista Pisapia in coalizione con il Pd?
 
«Pisapia è una persona seria, che farà le sue scelte in autonomia. Lui sa che noi lavoriamo seriamente a una coalizione ampia, vogliamo mettere insieme e non dividere».
 
Convocando per il 19 novembre l’assemblea costituente, Speranza ha spaccato il gruppo di Mdp-Articolo 1. Lei è pronto ad accogliere i transfughi?
 
«Non c’è nessun contatto in tal senso, non stiamo facendo una campagna acquisti. Non intendiamo interferire con il cammino faticoso che c’è in quel pezzo di sinistra. È certo che, quando leggo di colleghi che si preoccupano di non far vincere la destra, stiamo dicendo le stesse cose. E questo mi fa piacere».
 
Perché accusate D’Alema di essere il regista delle divisioni?
 
«Nessuno mi toglierà mai dalla testa che chi dà le carte lì e traccia la linea è Massimo D’Alema. Lo dico con rispetto».
 
Come vede le primarie della sinistra, per eleggere l’assemblea costituente di un nuovo partito con Fratoianni e Civati?
 
«Auguri. Abbiamo già visto le primarie di Di Maio, vedremo cosa porterà la fantasia in questo caso. Provino a chiedere ai loro militanti se preferiscono un governo con il Pd oppure quello di Salvini o di Grillo, forse scopriranno che sono più soli di quanto pensano».
 
I loro militanti temono un governo con Berlusconi.
 
«Lo temo anch’io, per questo abbiamo fatto una legge elettorale che costruisce le coalizioni prima e non concordo con chi vuole il proporzionale puro, come i dirigenti di Mdp. Il governo con Berlusconi lo ha fatto Bersani da segretario del Pd, quindi non vengano a darci lezioni».
 
Cosa succede se Renzi incassa una batosta in Sicilia?
 
«Niente, le regionali siciliane sono le regionali siciliane».

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