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Rosato: “M5Stelle, partito-azienda con poca democrazia interna. Staremo dove siamo, all’opposizione”

Presidente Rosato, il Pd non trova pace neppure all’opposizione. Si divide e viene strattonato. Cosa farete?
«Staremo dove siamo, all’opposizione. E al di là del dibattito che non smetterà mai di animare il nostro partito, siamo coesi nel dire: mai un governo con Di Maio e mai un governo con Salvini. Ci cercano esclusivamente per aumentare reciprocamente il potere contrattuale, ma di fatto hanno già ratificato un patto di governo. In altre parole ci usano».

Franceschini sostiene che la linea d’opposizione andrebbe ridiscussa prima delle consultazioni del Colle.
«Non credo che voglia riaprire una posizione assunta. E’ utile invece una discussione su come stare all’opposizione, cosa che faremo in modo approfondito».

Renzi sospetta che dietro questa sortita ci sia la tentazione di un governo con i 5Stelle. Lei?
«Non mi piace inseguire i sospetti. E, ripeto, i 5Stelle hanno già un accordo con la Lega, stanno solo discutendo su chi dovrà guidare il governo e se imbarcare o meno Forza Italia. Farsi usare nella loro discussione è veramente poco utile e intelligente. E’ un eccesso di ingenuità: nel M5S c’è una struttura aziendale che ha un progetto ben chiaro e non sarà la disponibilità di qualcuno a fargli cambiare strategia».

E se Di Maio si facesse da parte, come ipotizza qualcuno, e vi offrisse un premier e un programma condiviso?
«E’ fantapolitica. E poi i grillini hanno un programma completamente alternativo al nostro e da mesi spiegano come smonteranno le riforme del Pd. I loro riferimenti all’estero sono Putin ed Orban, sono euroscettici, hanno una visione economica che non tiene conto dei vincoli di finanza pubblica, hanno una forma di democrazia interna opaca. Non esiste alcuna possibilità di convergenza».

Qualcuno vi accuserà di aver gettato Di Maio nelle braccia di Salvini e di aver favorito la nascita di un governo populista e sovranista…
«Temo un governo di questo tipo, non lo incoraggio di certo. Ciò però non significa che dobbiamo rassegnarci all’idea di fare un esecutivo con chiunque e a qualunque costo. Bisogna essere rispettosi della volontà popolare che ha assegnato a Lega e 5Stelle un mandato ampio, tra i due partiti hanno cominciato a lavorare al patto ben prima delle elezioni».

Prima?
«Certo. L’asse tra 5Stelle e Lega è reale e concreto da tempo. L’unica cosa che ha rallentato un’intesa che sembrava fatta, è stato il risultato della Lega: Salvini, superando Forza Italia è diventando leader del centrodestra e ora non vuole buttare via questo risultato che gli dà maggiore potere contrattuale rompendo con Forza Italia. Ma i due faranno il governo insieme».

Se avesse torto, se il patto di governo M5S-Lega non si realizzasse, cosa farebbe il Pd? Accetterebbe di sostenere un governo di tregua?
«Il governo di tregua c’è già e sta facendo bene: è il governo Gentiloni che si sta occupando con serietà del Paese. Poi lasciamo fare il suo lavoro al presidente Mattarella, senza frapporgli ostacoli e condizioni».

C’è anche un’altra pista, quella del sostegno esterno a un esecutivo di centrodestra. Renzi punta a questo?
«E perché? Non sono mica previsti sconti per il centrodestra. Tanto più che il centrodestra che conoscevamo non esiste più: ora è a trazione leghista e Forza Italia è minoritaria. Questo scenario non esiste».

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