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Scontri, Mauri: “A Roma e Napoli c’era la destra. Al Nord anche gli antagonisti”

“Lanciamo un appello: le persone perbene non si lascino strumentalizzare dai violenti, a cui non interessa minimamente il loro disagio. Questi devastano, saccheggiano, aggrediscono, non si preoccupano mica del disagio economico di chi lavora”.

A dirlo, in un’intervista alla Stampa, è il viceministro dell’Interno, Matteo Mauri, del Pd.

Cosa è accaduto a Torino e Milano? “Un fenomeno di emulazione tra violenti di varia natura. È conclamato il ruolo di frange ultras del calcio. Se però a Napoli e Roma era chiaro il ruolo degli estremisti di destra, da ieri sembra entrato in azione anche il mondo dell’antagonismo. E a Torino un certo disagio metropolitano tende a saldarsi con la protesta violenta.

Più che mai è stato giusto avviare politiche di sicurezza urbana che potranno prosciugare quel disagio. Ma aggiungo che tutto questo non c’entra nulla con la protesta delle categorie colpite dal Covid-19 e dalle restrizioni.

Era nitida la differenza tra le due proteste soprattutto a Torino, con la civile manifestazione di piazza Vittorio e gli assalti di piazza Castello.

 

Un conto sono legittime proteste civili, che le istituzioni hanno il dovere di tutelarle e ascoltarle. Altro le aggressioni organizzate e preordinate alle forze dell’ordine. Quindi, in un caso c’è controllo e repressione. Nell’altro, ascolto e comprensione assoluta. Ricordo a tutti che questo governo ha stanziato decine di miliardi di euro a sostegno del lavoro, delle imprese, delle famiglie.

 

Ora sono in arrivo altri miliardi, con erogazione diretta sul conto corrente, per dare sollievo ai cittadini in crisi. Ma per il ministero dell’Interno è anche di più: è il modo di limitare gli spazi al cosiddetto welfare mafioso, un argine contro le infiltrazioni nell’economia legale, un modo per marginalizzare la protesta violenta”.

 

I violenti, sottolinea Mauri, sono “estremisti di vario genere che pensano di lucrare visibilità. A Napoli, c’è un impasto non di oggi tra una camorra molto frammentata, l’estremismo di destra, e alcune frange del tifo organizzato. A Torino e Milano sono soprattutto tifosi violenti, e però si sono visti all’azione anche antagonisti dei centri sociali”.

 

Il disegno è sempre “il tentativo di delegittimare le istituzioni. Questo significa l’attacco alle forze dell’ordine, che in quel momento rappresentano lo Stato. Ora è chiaro quanto i violenti si siano preparati per essere pronti all’appuntamento. Forse la prima ondata li aveva presi in contropiede; stavolta sono arrivati più organizzati”.

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