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Tinagli: “Cambi di linea sul Pnrr mettono a rischio il piano e la nostra credibilità”

Sintesi dell’intervista di Giorgio Santilli su Il Sole 24 Ore

“La mia preoccupazione sull’attuazione del Pnrr è che un cambio radicale di governo e di linea politica possa rimettere in discussione il processo di riforme e di investimenti legati al Piano di ripresa e resilienza, sarebbe a rischio non solo una rata del Piano ma l’intero impianto del Pnrr, indice della nostra credibilità nell’Unione europea e anche la principale fonte di risorse per sostenere gli investimenti e la crescita economica nei prossimi mesi e anni”. Irene Tinagli, presidente della commissione Affari economici del Parlamento Ue e vicesegretaria Pd, inizia così la sua intervista al Sole 24 Ore, e aggiunge: “L’attuazione del Pnrr sta diventando l’indicatore della credibilità dei singoli Paesi e del nostro in particolare. Già per l’assegnazione dei fondi del Repower Eu avrà un peso essere in regola con l’attuazione del Pnrr. Ieri anche la Bce ha posto l’attuazione del Pnrr fra le quattro condizionalità per attivare lo scudo anti-spread in favore di un Paese che lo chieda”.
Sul tema della governance del Pnrr spiega:“C’è una governance molto strutturata che finora ha lavorato bene e ha consentito di accelerare. Un nuovo governo la confermerebbe? Questo rallenterebbe di molto il lavoro e creerebbe allarme nella commissione Ue”.
Sul tema dell’energia, Tinagli aggiunge: “Il Consiglio europeo di ottobre avrà all’ordine del giorno la proposta italiana di un tetto europeo al prezzo del gas. Se la commissione Ue ci sta lavorando è solo perché a proporla è stato un premier dell’autorevolezza di Draghi: l’Italia infatti era ed è isolata su questa proposta”.
La Vicepresidente chiude: “Condivido a pieno l’intervento del Segretario, mi preoccupa molto la deriva radicale che prima era espressione di un pezzo di centrodestra e ora è di tutto il centrodestra. Questo, in prospettiva, lascia il panorama politico italiano privo di un partito popolare e europeista. Questa assenza si sentirà molto nei prossimi mesi proprio in riferimento ai rapporti con l’Europa”.

Intervista integrale su Il Sole 24 Ore

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