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Voghera, Borghi: inaccettabile la giustizia fai da te, la sicurezza nasce da una società coesa

“In uno Stato liberal-democratico l’uso della forza ai fini della pubblica sicurezza appartiene solo ed esclusivamente allo Stato, che esercita la funzione in un quadro di norme e di garanzie.

 

Non esiste, non può esistere e non deve esistere una “giustizia fai da te”, nella quale ci si sente dei novelli Charles Bronson incaricati di assolvere alla funzione dei giustizieri della notte. E compito delle istituzioni locali non è quello di assolvere alla funzione di protettori del territorio armi in mano, ma quello di governo del territorio in adempimento alle funzioni e sulla base dei principi stabiliti dalla Costituzione”.

E’ quanto scrive Enrico Borghi, responsabile delle politiche della sicurezza nella segreteria Pd, in una lettera al Foglio riguardo al drammatico episodio di Voghera e alla polemica scaturita sulla detenzione delle armi.

“E’ dentro questa cornice -continua Borghi- l’azione che il Pd ha condotto e condurrà in materia. Abbiamo tutti pianto dopo Ardea. Ed è stato grazie ad un emendamento presentato dal Pd alla Camera nel decreto semplificazioni se verrà tolto il porto d’armi a chi ha avuto un trattamento sanitario obbligatorio, aumentando la sicurezza per tutti e ripristinando condizioni di garanzia. Però serve di più.

 

Anche sul piano culturale e su quello delle responsabilità politiche. Abbiamo ricordato i 10 anni dalla strage di Utoya, strage ci ricorda che la cultura suprematista serpeggia ancora per l’Europa, anche nelle strade delle nostre città, e legittima e giustifica l’impiego delle armi nei confronti del diverso e dello straniero. E’ un pensiero inaccettabile, che non può essere derubricato all’insegna di un terzismo che su questo campo non può esistere. E se proprio vogliamo dire come la pensa in una battuta il Pd in materia di sicurezza, porteremo recuperare un brocardo noto ma sempre valido: “Duri col crimine, duri con le ragioni del crimine”. E sarà con questo spirito che staremo -come sempre nelle strade e nelle piazze delle nostre città e delle nostre comunità, nella consapevolezza che la sicurezza nasce dall’azione di una società coesa e non dall’uso improprio ed esagerato della violenza.

Il Pd-conclude Borghi-non ha bisogno per comprendere le dinamiche di un grave fatto sociale, dell’atterraggio planato di qualche dirigente centrale alla ricerca di una impropria visibilità, o peggio di una strumentalizzazione politica di un fatto di cronaca.E,attraverso il radicamento territoriale, non ha bisogno di qualche show in favore di telecamera, come uso e costume di altri”.

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