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Sintesi dell’intervista di Giovanna Casadio su La Repubblica

 

“Il Ddl Zan è stato bloccato al Senato il 27 ottobre scorso. L’ultima immagine è quella dell’applauso sgangherato e violento delle destre”. Inizia così Alessandro Zan, il deputato dem da cui prende il nome la legge contro l’omofobia e i crimini d’odio, nella sua intervista a La Repubblica, e continua: “Il 27 aprile il Ddl Zan sarà ripresentato dalle senatrici e dai senatori del Pd con lo stesso testo, perché è quello che aveva avuto via libera alla Camera. Siamo nel pieno di una guerra in Europa, dunque la questione dei diritti è urgente e centrale, e se c’è la volontà politica, nulla è impossibile”.

Zan argomenta: “Alla Camera il ddl Zan è stato frutto di molte modifiche. Non è vero che da parte del segretario del Pd, Enrico Letta o da parte mia ci siano state posizioni rigide. Non abbiamo però accettato che fosse tolta dal testo l’identità di genere che, secondo la stessa Corte costituzionale, è un diritto inviolabile delle persone”.

Sono previste mobilitazioni nei prossimi giorni: “Il 14, il 21 e il 28 maggio a Milano, a Palermo e a Padova sono previste tre Agorà sulla legge. L’obiettivo è aprire la discussione oltre il Pd, coinvolgendo tutte le energie progressiste del Paese”.

Il deputato dem conclude rispondendo a chi dice che in questo momento ci sia ‘ben altro’ a cui pensare: “Siamo consapevoli del ‘benaltrismo’ che verrà sbandierato dai sovranisti, ma è proprio questo il momento di ribadire l’importanza di una legge di civiltà perché l’Italia è uno dei grandi Paesi dell’Occidente e difende i diritti, la democrazia e la libertà. Il patriarca Kirill, molto vicino a Putin, per giustificare la guerra all’Ucraina ha usato l’argomento della crociata contro l’Occidente e la comunità”.

 

Intervista integrale su La Repubblica