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Zanda: “Ora la legge di Stabilità: va approvata per evitare danni al Paese”

Senatore Zanda, i ministri vicini a Renzi hanno disertato Palazzo Chigi mentre si decideva la riconferma di Visco alla guida della Banca d’Italia…
«Cosa posso dire? Io sono un secchione e vado sempre ovunque debbo andare. I ministri che non hanno partecipato hanno spiegato i motivi dell’assenza al presidente del Consiglio».

Ma questa assenza viene letta come un altro tassello del progetto renziano di una campagna elettorale di tipo populista.
«Mi sembra che non sia così. Mi auguro che nessuno usi le banche per la campagna elettorale. Sono in gioco la tutela dei risparmiatori e l`economia del paese».

Senatore, avete approvato la legge elettorale fra le polemiche.
«Abbiamo evitato con il voto di fiducia che il paese andasse alle elezioni con due leggi differenti che avrebbero prodotto due Camere diverse. Abbiamo riportato coerenza nel sistema, evitando numerosi voti segreti. Il Parlamento italiano dalla vicenda dei 101 che affossarono Prodi non è più in grado di usare voti segreti che siano realmente voti di coscienza e non manovre politiche spesso di bassissimo conio».

Ma nei cassetti del Senato ci sono ancora lo ius soli, il testamento biologico, il consumo di suolo, i vitalizi e altri provvedimenti. Quali pensate di portare a casa?
«È rimasto poco tempo, la legislatura finirà presto. Fra poche settimane. L’appuntamento più importante è l’approvazione della legge di Stabilità perché se non venisse approvata andremmo all’esercizio provvisorio con gravi conseguenze per il paese. Dobbiamo trovare il modo per approvare lo ius soli e lo faremo appena saremo certi di avere una maggioranza».

Votano sì anche Mdp, Sinistra italiana. Anche Verdini.
«I numeri sono sul filo, ma stiamo lavorando per avere la certezza. Ci possiamo riuscire ».

I voti di Verdini destano scandalo.
«Ma ha già ha votato, senza che qualcuno vedesse problemi a favore delle unioni civili. Non vedo problemi quando voterà per lo ius soli. E neanche se dovesse votare la legge di Stabilità che è una priorità per l`Italia».

Ma se i numeri ballano sullo ius soli, lo faranno anche sulla legge di Stabilità.
«Ce la faremo».

Il presidente Grasso le ha comunicato che lascia il gruppo del Pd.
«Una decisione veramente inaspettata. Vengo da 5 anni di collaborazione con Grasso: l’avevo visto poche ore prima e non ho avuto mai avuto il minimo sentore che stesse meditando un passo così importante».

Effetti politici della mossa di Grasso?
«Oggi non sono in grado di immaginarli. È un peccato e so che è stata una decisione sofferta. Ma considero questa scelta una sconfitta per il Pd, per Grasso e per il Parlamento. In questa legislatura stiamo sfiorando 600 cambi di gruppo. Un cambio di gruppo così illustre è l`ultimo segnale di un fenomeno molto serio su cui bisogna riflettere».

Non avrà conseguenze neanche sul voto siciliano?
«Non credo, non credo proprio».

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