spot_img
spot_img
HomeArchivioZingaretti: "La giunta Raggi...

Zingaretti: “La giunta Raggi scelga cosa fare per i rifiuti”

Governatore, cosa significa iniziare e finire qui il ciclo?
«Il 90-95 per cento del ciclo dei rifiuti a Parigi e Londra si svolge all’interno delle due capitali. A Roma solo il 25 per cento. Non si può pensare che ciò che qui non si vuole lo debbano prendere Viterbo, Latina, Frosinone o, addirittura, altre regioni o altri paesi europei che sui rifiuti romani guadagnano».

Cosa si dovrebbe fare?
«La città deve scegliere: agire affinché si rispettino i dettami dell’Europa che ci dice che il ciclo deve essere locale. Quindi costruire impianti sul suo territorio: decida Roma se siano termovalorizzatori o impianti di riuso, solo per fare esempi. Però bisogna scegliere».

Lei fa la differenziata?
«Certo. Credo che lo scoglio culturale in città sia stato superato. E’ una questione tecnica, adesso. Pensi che la differenziata nel comune di Fiumicino è al 90 per cento. A Roma siamo al 44 per cento…».

Ma lei da o non da una mano alla giunta Raggi?
«L’ho data e faremo di tutto per continuare a darla. Con serietà e impegno. Bisogna sempre far prevalere l’impegno istituzionale sull’appartenenza politica. Le ricordo che ho fatto il presidente della Provincia con Alemanno sindaco, Polverini governatrice e Berlusconi presidente del Consiglio».

La tutelava il Wwf?
(ride) «No, però sono ancora qua».

Come vanno i rapporti con la sindaca Raggi?
«Buon rapporto di collaborazione, in miglioramento costante. Certo, sarebbe stupido non dire che ci sono diversità di vedute, ma non bisogna mai trasformare le idee diverse in conflitto. Il risultato sarebbe la paralisi».

Forze e debolezze della regione che amministra?
«Siamo complessivamente poco comunità, a differenza dei veneti o dei lombardi. Qui si è romani, ciociari, etruschi… Dobbiamo far crescere il senso di comunità. I punti di forza sono le nostre grandi capacità e ricchezze. Siamo la seconda regione per Pil. Il Lazio produce più del Portogallo e molto più della Grecia. E abbiamo diversità che sono ricchezza: tecnologia farmaceutica nel sud della regione, la meraviglia dei prodotti da albero nella Tuscia, e poi Roma, la sua storia, la sua cultura, e ora il più grande porto commerciale d’Europa, appena inaugurato. Parlo di Civitavecchia che ha scavalcato, come porta per l’Europa, persino Barcellona. E chiudo sul primo hub aeroportuale, Fiumicino, che ha rapidamente scalato tutte le classifiche mondiali».

Che sta facendo per favorire l’innovazione? intende aiutare i ragazzi che intendono restare qua?
«Bisogna sbloccare il credito. Non so che avrebbero fatto Bill Gates e Steve Jobs se non avessero trovato finanziatori. Qui ci sono difficoltà storiche. Il credito alle idee favorisce la rivoluzione innovativa. Noi abbiamo fatto un bando per un totale di 26 milioni di euro, con il quale sono partiti 1480 progetti. Non parlo di app, ma di nuovi prodotti, nuovi servizi. Magari stavano nei cassetti in attesa di trovare i primi soldi… E poi bisogna puntare su una politica di filiera».

Ci spieghi.
«Mettere in comune ricerca e scienza, puntare sui grandi poli universitari e su chi può svilupparne il lavoro. Favorire la crescita dell’ecosistema: ricerca, innovazione…».

Nell’ecosistema metterei anche i gabbiani. Mi sembra che qui da noi si trovino bene.
(Ride). «Forse bisogna fare un bando per trovare un sistema per utilizzarli al meglio».

Il Lazio ha per così dire diversi azionisti, Roma è notoriamente quello di maggioranza. Su dodicimila aziende del terziario che esistono nella regione, diecimila stanno qui. Come si può uscire dai guai?
«Le metropoli sono un punto di forza. Milano, Roma… Beh, qualcuna è più cool di altre… In ogni caso bisogna sommare scienza, ricerca, turismo, cultura e, shakerando bene, si può ottenere innovazione».

Il caso del Dtt è emblematico.
«Vero. Frascati avrà il più grande centro al mondo di ricerca sulla fusione nucleare. Un investimento da 50o milioni, interamente europeo. Questo grazie al lavoro fatto tutti insieme, con l’Enea».

La sua giunta si è impegnata a dare un regolamento alla “gig economy”, i lavoretti: i ragazzi in bici che consegnano cibo sono l’esempio perfetto di tutto ciò che, in questo campo, è nato dalla cultura digitale e dei problemi che genera.
«Più innovazione, ma anche più diritti. E questa l’equazione che ci deve guidare».

Ultimi articoli

Correlati

Primarie PD: i risultati definitivi

La Commissione nazionale per il Congresso rende noti i dati definitivi sull'affluenza alle Primarie del 26 febbraio e...

PD, oggi alle 15 il passaggio di consegne Letta-Schlein

Si svolgerà oggi alle 15 nella sede del PD di Via Sant’Andrea delle Fratte 16 il passaggio di...

Buon lavoro Elly Schlein

“Il popolo democratico è vivo, c'è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara. Ce l'abbiamo fatta,...

Roggiani, affluenza attorno al milione di votanti

​​​​​"Mancano ancora i dati di alcune regioni e di alcune città, ma possiamo dire che l'affluenza si aggirerà...

Vota per un nuovo Partito Democratico

Domenica 26 febbraio si vota per la nuova segretaria o il nuovo segretario del PD. I seggi saranno aperti...
spot_img