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Emergenza Coronavirus, Zingaretti scrive ai leader dei Partiti progressisti europei

“Cari amici e compagni,

In tutti i nostri Paesi stiamo vivendo una fase drammaticamente difficile e complicata a causa della diffusione del Coronavirus e dei suoi effetti.

Si tratta di una situazione che, in Italia come in altri Paesi, sta richiedendo ai Governi, agli enti locali, alle istituzioni sanitarie, alle Forze dell’Ordine e alle Forze Armate, uno sforzo e misure straordinarie per contenerne la diffusione e mettere in sicurezza il sistema economico.

 

Alla comunità scientifica e a tutto il personale sanitario, ai dipendenti pubblici, agli insegnanti, al personale scolastico,ai lavoratori impegnati nei settori di produzione ancora attivi abbiamo espresso il nostro più sentito ringraziamento e vicinanza per il grande lavoro che stanno svolgendo al servizio del nostro Paese.

Da noi in Italia, il protrarsi e l’ampliarsi della fase acuta del contagio ha indotto a drastiche misure restrittive sulla mobilità dei cittadini, sulla loro vita lavorativa e sociale in tutto il Paese. Misure che non hanno precedenti in tempo di pace in Europa.

 

Tutto ciò sta cambiando le nostre vite,le nostre abitudini ed ha prodotto purtroppo conseguenze molto gravi sull’economia del nostro Paese, effetti che il Governo ha già cominciato ad affrontare con determinazione con un primo provvedimento di sostegni, agevolazioni e sgravi. Seguiranno in queste ore altre misure straordinarie e molto ingenti, per rimettere in moto l’economia e salvaguardare comparti produttivi duramente colpiti dalla crisi di queste settimane ed evitare che questa emergenza produca effetti permanenti sulla produzione e sull’occupazione.

Il Partito Democraticocon il Piano per l’Italia ha già indicato alcune strade per una nuova agenda di Governo all’altezza della sfida che la nuova situazione ci ha messo davanti.

 

Abbiamo peraltro lanciato una campagna di mobilitazione straordinaria di tutte le strutture del nostro Partito, affinché siano un punto di riferimento per i nostri concittadini, per contribuire all’informazione e alla prevenzione e per non lasciare nessuna persona da sola ad affrontare una fase carica di incertezze e di paure.

L’Italia, insomma, si è trovata per prima ad affrontare una situazione che purtroppo sta rapidamente coinvolgendo tutti i Paesi del nostro Continente e del Mondo intero.

 

Come sapete la Commissione europea ha adottato alcune prime misure – anche attraverso la costituzione di una task force e altre ne sta adottando in queste ore – e, della questione, discuterà, già nei prossimi giorni, il Parlamento europeo.
Le ragioni che stanno alla base del nostro impegno si rafforzano.
La costruzione di un welfare efficiente ed aperto a tutti, la definizione di un nuovo modello di sviluppo, la difesa delle fasce sociali più deboli, la valorizzazione del lavoro e della ricerca di solidarietà tra gli stati, diventano alla luce di questa emergenza obiettivi di stringente attualità.

 

Per questo credo sia importante che tutti i nostri Partiti siano all’avanguardia nell’affermare che, di fronte a una sfida globale destinata a produrre serie conseguenze su ogni piano, nessuna persona, nessun territorio, nessun Paese si debba sentire isolato nell’affrontare una situazione inedita. Serve una mobilitazione e una comune dimensione europea di questa crisi. E servono rapide e forti scelte europee nel campo economico. Anche da parte della BCE.

 

Dobbiamo dimostrare di essere capaci, innanzitutto noi della famiglia socialista, di uno spirito di solidarietà, comprensione e flessibilità, lavorando assieme per coordinare e condividere tutte le necessarie azioni comuni.

 

Ciò riguarda innanzitutto gli aspetti sanitari, sostenendo la ricerca scientifica, i sistemi sanitari, l’opera di prevenzione e di ricerca, mettendo in comune le esperienze che si stanno facendo sul campo. Ma riguarda anche, ed è questo un aspetto fondamentale, la lotta contro ogni possibile acuirsi di forme di disuguaglianza sociale causate dalla crisi.

Per questo è importante mettere in atto, da subito, tutte quelle misure che saranno necessarie per contrastare conseguenze gravi sul piano economico, sociale e occupazionale.

 

I nostri Paesi, nel quadro europeo, devono potere porre in essere interventi straordinari di sostegno ai sistemi produttivi, a quelle attività (come il sistema turistico, della cultura e dei trasporti) che più rischiano di essere colpite, ai lavoratori delle aziende che possono trovarsi in situazione di difficoltà, all’accesso al credito.

 

E’ questo il momento per utilizzare in positivo le possibilità che un sistema – come quello dell’Unione Europea – di regole e politiche comuni ci può dare, evitando ogni chiusura e dando ai nostri cittadini il senso di un impegno comune.

 

Questa crisi è, oltre che una grave emergenza complessiva, anche un test per l’Europa; al di là delle singole misure che verranno decise dalla Commissione, è il futuro stesso dell’Europa che è in ballo, e non solo per i profili tecnico-economici, ma per la sua capacità o meno di agire come soggetto politico, di comunità reale di intenti. Non come sommatoria di scelte singole. È nelle crisi che possono nascere le svolte, ed è in queste svolte che deve sentirsi forte la nostra voce.

Ribadendo il mio e nostro impegno, e ringraziandovi per l’attenzione vi saluto fraternamente”.

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