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Zingaretti a ‘Piazza Grande’: “Il domani appartiene a chi ha il coraggio di inventarlo”

Ripartiamo dai bisogni delle persone e dall’equità

“Costruiamo insieme il cambiamento ripartendo dalla crescita e dall’equità, dai bisogni veri delle persone. Dobbiamo essere i più bravi ad aumentare la crescita e i più testardi a garantire l’equità. Sono state due giornate meravigliose a ‘Piazza Grande‘, non è vero che l’alternativa non c’è. L’abbiamo visto con i nostri occhi! Insieme, andiamo più lontano”.

 

CosìNicola Zingaretti, candidato alla segreteria PDe presidente della Regione Lazio, durante il suointervento di chiusura, dal palco della kermesse di ‘Piazza Grande’, all’Ex Dogana a Roma.

 

Da Gentiloni a Franceschini, passando per Pinotti, Fassino, Poletti fino ad uno dei competitor alla corsa per la segreteria del PD, Matteo Richetti, tanti i big del Partito Democratico che si sono ritrovati all’evento organizzato per lanciare la sua candidatura.

 

‘Piazza Grande’ all’insegna dell’ascolto di associazioni e volontari

Una ‘Piazza Grande’ all’insegna dell’ascolto di diverse esperienze di associazioni e volontari, aperta con l’intervento della figlia di Martin Luther King, Bernice King, che ha ricordato: “Quando mio padre vinse il Nobel per la pace disse che la risposta alle problematiche morali del nostro tempo era la non violenza. Ed è l’unica possibile risposta all’oppressione, all’ingiustizia. Per lui la non violenza era l’unica via per arrivare a una comunità più umana e pacifica. L’unica possibile risposta all’odio è l’amore”.

 

Appello contro i sovranismi

In particolare, l’ex premier Paolo Gentiloni, intervenendo a ‘Piazza Grande’, ha scelto di rivolgere il suo appello contro i ‘sovranismi’. “Rispondiamo ai sovranismi e ai nazionalismi amando il nostro Paese. Carlo Azeglio Ciampi ci ha lasciato l’insegnamento dell’amore patriottico, noi non ci vergogniamo di essere italiani. Un patriottismo democratico è l’alternativa al sovranismo“.

 

La prima rivoluzione sarà dire basta all’illusione dell’io e ritrovare la bellezza del noi

Dopo i tanti interventi che si sono susseguiti sul palco, il candidato alla segreteria PD ha chiuso i lavori della due giorni, con una proposta concreta di unità: “La prima rivoluzione che riguarda tutti noi è dire basta con l’illusione dell’io e ritrovare la bellezza del noi. Perchè la forza di una comunità e di un partito non si può rinchiudere nella forza anche straordinaria di un leader.

Abbiamo rischiato di essere subalterni nella confusione tra la parola democrazia ed egocrazia“, ha ricordato.

 

Ricostruiamo una speranza per il Paese

Non ho da proporvi una macedonia di invettive contro qualcuno di noi per strappare qualche applauso, ma vorrei proporvi un pensiero e una idea per uscire dal pantano in cui siamo precipitati e ricostruire una speranza per il nostro Paese“.

 

Torniamo a scommettere sulla forza di un campo ricco e plurale

“Non bisogna tornare indietro a quando i ministri partecipavano a manifestazioni contro governi di cui facevano parte. Dobbiamo tornare a scommettere sulla forza di un campo ricco e plurale. E’necessario tornare ad avere più rispetto e meno sospetto, perché con la fiducia due idee diverse s’incontrano e si produce qualcosa di nuovo, senza invece, ci si indebolisce”.

 

Commentando l’operato del governo in campo economico e le dichiarazioni spesso fuori contesto del vicepremier del M5S, Zingaretti ha attaccato: “Sono rimasto inorridito nel vedere il sorriso, posso dire quasi ebete, di Di Maio quando raccontava soddisfatto che lo Stato darà i soldi ai poveri, ma li controllerà , dando l’idea del povero come di una persona di cui non ci si può fidare. Vergogna!”, ha reguardito tra gli applausi.

 

Rimettiamo al centro le persone prima dei leader

Per Zingaretti, solo riscoprendo il valore della fiducia si produrrà qualcosa di nuovo perchè ‘se non c’è fiducia, l’incontro delle diversità porterà allo scontro’. Per questo ‘dobbiamo rigenerare un campo – ha sottolineato -, dobbiamo rimettere al centro le persone prima dei leader, che si organizzeranno in una forma nuova dentro questo campo che dobbiamo iniziare a costruire. Il domani appartiene a chi ha il coraggio di inventarlo“, ha esortato.

 

Dobbiamo chiamare una nuova generazione al protagonismo

Serve una comunità nuova – ha sottolineato – con libere aggregazioni che studino, ricerchino e ci mettano in relazione con la scienza, con chi sa, con l’intellettualità diffusa. Dobbiamo chiamare una nuova generazione al protagonismo”.

 

Scommettiamo sui talenti

Zingaretti ha sottolineato l’importanza della valorizzazione dei nuovi talenti per la crescita morale e materiale del nostro Paese. “Dobbiamo scommettere nella forza di un campo ricco e collegiale su talenti che si affermano con la loro forza, dobbiamo tornare a credere nelle opinioni che contribuiscono a crescere”.

 

Prima le persone, ecco la nostra strada nuova

In fine Zingaretti ha riassunto quello che è il suo pensiero base di rinnovamento che lo ha portato a candidarsi alla guida del partito Democratico: “Non si governa con l’odio, ma con integrazione, inclusione e protezione. Ora combattiamo uniti per crescita ed equità. Prima le persone, ecco la nostra strada nuova. Sono stati due giorni straordinari con tante persone a Piazza Grande – ha concluso – perchè da soli si va più veloci ma insieme si va più lontano“.

 

 

 

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