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La Marca e Schirò: Chiesto un intervento immediato alla DGSP per superare le difficoltà degli enti gestori nella fase di pandemia e di transizione alla nuova regolamentazione

“Gli enti che organizzano all’estero i corsi di lingua e cultura italiana stanno incontrando crescenti difficoltà, dovute sia alle limitazioni imposte dalla pandemia alle attività formative che all’applicazione della “Circolare 3” emanata dagli uffici del MAECI, che detta i nuovi criteri organizzativi e didattici.

La situazione, come testimoniano i rappresentanti degli enti del Nord America, alcuni dirigenti di enti operanti in Francia e in Belgio e la decisione di un ente australiano di ritirarsi dalle attività, ha toccato il limite di guardia. È necessario, dunque, agire presto e con misure non paternalistiche, ma profonde e adeguate.

È stato un errore, a suo tempo, non accogliere la nostra richiesta e quella del Consiglio generale degli italiani all’estero di fare slittare di un anno l’applicazione della “Circolare 3″ al fine di potere verificare sul campo l’incidenza della nuova regolamentazione e discutere con gli enti le soluzioni più efficaci.

Raccogliendo le sollecitazioni dei rappresentanti degli stessi enti gestori e per accelerare un intervento immediato sulla complessa situazione, abbiamo scritto alla nuova Direttrice centrale per la promozione della lingua e della cultura italiana, Ambasciatrice Cecilia Piccioni, per chiedere una moratoria immediata nell’applicazione dei criteri della nuova circolare, l’accelerazione delle anticipazioni relative al piano di contributi per il corrente anno, la sospensione dei maggiori carichi finanziari sugli enti che indirettamente derivano da alcuni criteri, l’avvio di un monitoraggio della situazione reale sul piano organizzativo, finanziario e didattico, area per area ed ente per ente, con particolare attenzione alla tipologia dei corsi, al fine di prefigurare le conseguenze reali della nuova normativa.

Al di là dell’emergenza, è necessario superare l’approccio “ispettivo” verso gli enti e passare a un rapporto realmente promozionale, avviando quel metodo di programmazione pluriennale dei corsi, soprattutto se inseriti nei sistemi formativi locali, che dovrebbe essere la vera novità della fase che si è aperta.

Buon senso e realismo inducono in ogni caso ad attendere la fine della pandemia che anche in questo campo sta imponendo limitazioni alle attività didattiche e a quelle collaterali, indispensabili per rafforzare l’autonomia degli enti”.

Così in una nota congiunta Francesca La Marca, e Angela Schirò, deputate PD Estero.

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