SERGIO CHIAMPARINO
SERGIO CHIAMPARINO

«Segretario? Perché no? Sono pronto a dare una mano a tempo determinato». Il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino spiazza tutti e da Torino, dove con il ministro Carlo Calenda incontra i lavoratori dell’Embraco in assemblea, manda messaggi a Roma. Lunedì, prima che fosse Renzi a parlare, aveva chiesto l’azzeramento dei vertici. Ora annuncia la sua disponibilità a fare il segretario e apre al dialogo con i 5Stelle.
 

Presidente Chiamparino, si candida alla segreteria nazionale?

 
«Non appartiene alla mia cultura mettere l’Io avanti al Noi. Non mi sto candidando a fare il segretario, credo che questa sia una fase molto delicata nella vita del Pd e forse il mio contributo può essere utile».
 

In che ruolo vorrebbe dare un mano?

 
«Non è questione di ruoli e d’altronde della segreteria si parlerà al momento del Congresso che è la sede opportuna per farlo. Sono disponibile a partecipare in un momento in cui ritengo sia indispensabile decidere insieme, serve dare un’immagine di collegialità che si è perduta. In questa campagna elettorale ho avuto la conferma che la litigiosità non piace alla nostra gente. C’è un malessere che ha generato disaffezione. Ora è indispensabile una gestione in cui nessuno si senta escluso».
 

Dice che il dialogo con i 5stelle non dev’essere un tabù. La pensa come Michele Emiliano, un governo con i 5Stelle è concepibile?

 
«Non sono d’accordo con Emiliano, e insisto sulla necessità di una gestione collegiale perché in questo modo si riuscirebbero ad evitare dannose contraddizioni. La mia posizione è chiara. I cittadini hanno scelto il Movimento 5Stelle e la Lega. La proposta di governo spetta a loro. Noi siamo all’opposizione perché li ci hanno collocato gli elettori. Dopodiché il dialogo è un’altra cosa».
 

Al dialogo con l’amministrazione 5stelle lei è allenato. Può funzionare?

 
«Parlo ogni giorno con Chiara Appendino con esiti in alcuni casi utili e in altri meno. Ma il dialogo è elemento fondante di qualsiasi democrazia».
 

Se dai 5Stelle arrivasse un’apertura al Pd?

 
«Facciano la proposta. Il dialogo non va confuso con il sostegno a soluzioni di governo che ci metterebbero in posizione ancillare».
 
Calenda ha detto di essere pronto a iscriversi al Pd.

 
«La sua disponibilità è un’ottima notizia. Ma credo che valga per lui quello che vale per me. Penso che entrambi siamo animati dal desiderio di dare un contributo positivo al partito».