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Rosato: «Mai larghe intese con chi vuole fare passi indietro sui diritti»

In questa campagna elettorale a Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera, fischiano parecchio le orecchie. La legge elettorale a cui ha legato il proprio nome, il Rosatellum, mette d’accordo tutti, ma solo nelle critiche. Ma a chi prospetta un futuro di “larghe intese” in Parlamento tra Pd e Forza Italia dovuto proprio all’effetto della legge, Rosato replica che «non ci possono essere intese con chi vuole fare passi indietro sul tema dei diritti come Berlusconi». Un messaggio al leader di Forza Italia, che ha parlato di una revisione delle Unioni civili, ma anche indirettamente all’interno, per chi rimprovera a Renzi troppa timidezza sui temi valoriali, vedi alla voce Emma Bonino o Graziano Delrio. Il capogruppo del Pd sarà oggi a Genova per sostenere i candidati del centrosinistra.

 

Onorevole, in Liguria, come nel suo Friuli, il Pd rischia di vedere crollare il numero dei propri rappresentanti in Parlamento.

«Bisogna partire da un dato che ha “viziato” la scorsa legislatura: con il Porcellum il Pd ha avuto un premio di maggioranza abnorme, che nessuno avrà più. Ma credo che i risultati raggiunti dal governo ci premieranno nel voto».

 

Avete poco tempo, però, e i sondaggi sfavorevoli. Come si affronta questa campagna elettorale?

«Cerchiamo di non dire alle persone di venire da noi, ma di andare noi dove sono le persone. E chiuderemo nelle piazze».

 

Tra le riforme fatte c’è anche la legge sulle Unioni civili che Berlusconi ha rimesso in discussione.

«Sono preoccupato e stupito dal centrodestra. Da loro mi aspettavo la campagna giocata sulla paura degli stranieri. Ma mi meraviglia che vogliano anche passi indietro sui diritti. Su questo non c’è possibilità di intesa. Dobbiamo anzi fare passi avanti sul sostegno alle famiglie e la lotta alla povertà».

 

M5s: Vedo che anche loro sono agili a cambiare le role in corsa, ora fanno candidare anche i massoni

 

A proposito di diritti, Emma Bonino ha criticato la timidezza del Pd a Macerata. Non era doveroso andare alla manifestazione?

«Abbiamo messo al centro l’interesse della città e la sicurezza e ascoltato il sindaco, del Pd, che ci chiedeva di non strumentalizzare la vicenda. Questo non cancella certo la condanna di un atto criminale come quello di Traini, che tra l’altro ha sparato contro una nostra sede».

 

Dica la verità, spera che la lista della Bonino faccia bene ma resti sotto il 3% così i voti per il proporzionale andranno al Pd?

«Non facciamo letture suicide. Io spero che tutte le liste alleate al Pd vadano il meglio possibile così spingeranno i candidati nei collegi uninominali».

 

Avrà sentito le tante critiche alla legge elettorale, si sente un “papà” ferito?

«Questo è il risultato massimo che si poteva ottenere. Un compromesso, noi volevamo l’Italicum… Mi fa ridere che M5S e Forza Italia parlino di ingovernabilità quando hanno spinto solo per il proporzionale. Non è mica colpa della legge elettorale se in Italia ci sono tre poli quasi equivalenti».

Gli obiettivi: Puntiamo ad essere il primo gruppo in Parlamento

 

Qual è l’obiettivo reale del Pd: essere il primo partito o il primo gruppo parlamentare?

«Sono tutti condivisibili… Direi che puntiamo ad essere il primo gruppo in Parlamento. Poi decideranno gli italiani se saremo anche il primo partito».

 

Cosa pensa della rimborsopoli del M5S?

«Osservo solo che si è svelata l’operazione di marketing per quello che è, da parte di chi fa sempre la morale agli altri non è una gran figura».

 

Loro ribattono che nelle vostre liste ci sono indagati per peculato.

«La differenza è che per noi esiste la presunzione di innocenza e il rinvio a giudizio non è una condanna. Ma vedo che anche loro sono agili a cambiare le regole in corsa, ora fanno candidare anche i massoni».

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