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Ascani: “Italia Viva stenta e Matteo cerca visibilità ma alla fine non romperà”

«Renzi è il principale sponsor del Conte due, lo ha voluto fino in fondo», premette Anna Ascani, víceministra pd all’Istruzione, fra le più fedeli al senatore fiorentino prima della scissione. «Questa partita a tirare la corda per vedere se cade, secondo me, al leader di Iv non serve a nulla. Serve solo a Salvini, che dopo la batosta in Emilia è tornato a fare lo smargiasso perché la maggioranza si sta incartando in litigi francamente incomprensibili».

 

Lei che Renzi lo conosce bene ha capito perché ha alzato il livello dello scontro?

«Non solo non lo so, ma non ho capito neanche dove vuole arrivare. Credo che lui sia davvero convinto che la legge sulla prescrizione vada cambiata, però così rischia due volte: di non ottenere il risultato voluto e di esporsi alle critiche di chi dice lo faccia soltanto per lucrare consensi».

 

Quindi è una strategia per tirare su i sondaggi di Italia Viva?

«Che si aspettasse una partenza migliore mi sembra evidente. Ma a maggior ragione le sue mosse appaiono incomprensibili, anche per chi milita nel suo stesso partito. Ripeto: il governo lo abbiamo voluto insieme. E adesso che è venuto il momento di farlo camminare, dopo una Finanziaria difficile e il voto in Emilia, si rischia di minarne la vita? E per che cosa?»

 

Magari il suo obiettivo è cambiare il premier e fisionomia alla maggioranza.

«Intanto non è ín suo potere. E comunque quando finisce questo governo, finisce la legislatura. Lo ha dichiarato il segretario Zingaretti e io sono d’accordo. E siccome Matteo, che la politica la capisce, non avrebbe alcun vantaggio a far cadere il Conte due perché in questo momento a Italia Viva non conviene andare al voto, penso che sí muova così solo per una questione di visibilità».

Dopo l’intervento di Conte, Renzi ha controbattuto: “Non accetto né ricatti né minacce”. Secondo lei, chi cederà per primo?

«Non ho capito Matteo di cosa parla. Un partito di maggioranza che vota con l’opposizione, che decide di non partecipare a un consiglio dei ministri nel quale si discute nel merito una questione posta come dirimente, non può accusare gli altri di fare ricatti. Sono due grossi errori ai quali spero si ponga al più presto rimedio. Il Paese non può permettersi di restare ostaggio di dispetti e ripicche».

 

Fatto sta che il governo è a un bivio: o l’impasse si sblocca osi torna a votare, non c’è altra via.

«Secondo me un bivio è un altro: se dobbiamo litigare facciamolo sulle cose da fare e troviamo il modo di dare un’agenda a questo governo».

 

La sua decisione di restare nel Pd ha spiazzato tutti. Dopo, con Renzi, vi siete chiariti?

«Non l’ho più sentito anche perché non c’era nulla da chiarire. Io ho fatto una scelta politica, lui un’altra».

Sui sociali fan di lv le danno della traditrice. Ci è rimasta male?

«Spero che da alcuni toni prima o poi Renzi prenda le distanze, Anzi, scriva che sono certa lo farà».

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