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Dl Fisco: il Governo fa cassa sulle vittime delle leggi razziali

Nel decreto fiscale si prevede di eliminare le pensioni previste per i perseguitati politici e razziali del regime.

Se è una misura ragionata è un fatto gravissimo che si spiega da solo. Se è un errore è un fatto che dimostra la totale inaffidabilità di chi ci governa.

In entrambi i casi Conte individui il responsabile e lo cacci seduta stante oltre a correggere la misura”. Lo denuncia il senatore Roberto Rampi, responsabile Cultura del Partito democratico.

 

Il riferimento è alla misura contenuta nel decreto fiscale che prevede la cancellazione della pensione concessa fino ad ora allevittimedelle leggi razziali.

 

Il governo Lega-M5s taglia gli assegni previsti fin dal 1955 allevittime di persecuzioni politiche durante il fascismo

“A 80 anni dalle Leggi Razziali, correggete subito questa vergogna”, tuona su Twitter il deputato dem Emanuele Fiano della presidenza del Gruppo Pd della Camera.

“Come denuncia l’Unione delle Comunità ebraiche italiane – riferisce una nota del PD – il governo Lega-M5s taglia gli assegni previsti fin dal 1955 allevittimedelle leggi razziali e a chi è stato vittima di persecuzioni politiche durante il fascismo“.

 

Si tratta di 500 Euro al mese destinate a persone nate prima del 1945

Fiano illustra anche l’impatto economico del decreto: “Parliamo di importi pari a 500 euro al mese destinati a persone nate prima del 1945, che quindi oggi hanno superato i 70 anni di età. Le risorse ‘risparmiate’ sono pari a 50 milioni di euro”.

 

Si taglia sulla ‘Memoria’

Duro anche il commento su Twitter della senatrice del PD Valeria Fedeli: “Solo il peggior governo di destra della storia repubblicana poteva arrivare a tagliare pure sulla memoria: eliminato il fondo destinato ai sopravvissuti delle violenze e persecuzioni fasciste. Fanno cassa anche sulle vittime. Vergognoso”.

 

Il fondo consentiva un risarcimento per i patimenti subiti durante la dittatura

“Non sfugge a nessuno la gravità del provvedimento. Si tratta di una scelta scellerata sotto tutti i punti di vista”, aggiungein una nota il Senatore del PD, Ernesto Magorno.

“Il fondo, infatti, consentiva a qualche migliaia di persone in Italia di veder in qualche modo risarciti i patimenti subiti durante la dittatura.

 

Stiamo parlando di cittadini di origine ebraica costretti a sfuggire all’estero per non essere internati nei campi di concentramento, di oppositori politici e perseguitati dal regime a cui meritoriamente lo Stato aveva riconosciuto un sostegno economico di poche centinaia di euro”.

 

Viene così lanciato un inquietante messaggio politico

In modo predatorio, il Governo abolisce questo fondo provocando non solo una privazione materiale ma anche lanciando un inquietante messaggio politico. Siamo ancora in tempo per correggere questo clamoroso errore e con forza faremo sentire il nostro dissenso nelle aule parlamentari”.

 

L’Ordinamento giuridico italiano non può accettare norme che disonorano la civiltà umana

“E’ imperdonabile , l’Ordinamento giuridico italiano non può accettare dentro di sé norme che disonorano la civiltà umana. Se serve invochiamo il governo della manina per cassare la norma vergogna”, conclude il senatore del Pd Luciano D’Alfonso, capogruppo in Commissione Finanze Tesoro al Senato.

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