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Fiano: «Uniti in Parlamento sull’emergenza nazionale, serve soltanto questo»

«C’è un governo che ha fronteggiato con senso di responsabilità una situazione emergenziale mai vista prima, lo ha fatto tenendo in grandissima considerazione le opposizioni. Il presidente del Consiglio le ha consultate, tant’è vero che dopo qualche giorno di polemica Salvini ha risposto presentando formalmente i provvedimenti economici della Lega, quindi onestamente non capisco». Emanuele Fiano, responsabile per le Riforme della Segreteria del Pd, non vede perché oggi si dovrebbe chiedere un governo istituzionale.

 

Salvini è andato anche dal presidente Mattarella…

Evidentemente il suo è un pretesto il cui scopo non è la salvaguardia del Paese, ma far cadere il governo Conte 2. Altrimenti non se ne comprendono affatto le ragioni. Peraltro ieri (mercoledì, ndr), senza bisogno di alcun governo istituzionale, è stato approvato all’unanimità il provvedimento sull’emergenza sanitaria. Si può benissimo lavorare insieme in casi di emergenza nazionale senza cambiare le alleanze o le regole di governo.

 

L’idea di Salvini potrebbe trovare una sponda in Renzi?

Non commento le scelte politiche che fa un altro partito. Ho spiegato perché per me la proposta di Salvini è strumentale e non ha nessuna relazione con la necessità delle misure da prendere.

 

Ci sono stati difetti di comunicazione nella gestione dell’emergenza?

Tutto si può migliorare, ma teniamo conto che il governo italiano si è trovato a far fronte a una situazione totalmente inedita in Europa e a camminare su un crinale che sta tra la necessità di prendere misure preventive per frenare l’epidemia, la necessità di dare una comunicazione che non crei panico e la necessità di ridurre al minimo il danno economico. Non è semplicissimo.

 

Il governatore Fontana, dopo le critiche a Conte, ha avuto lo stesso problema?

Premetto che con i governatori, i sindaci, i medici e le forze dell’ordine la collaborazione deve essere assoluta. Fontana ha preso una misura cautelativa, platealmente in diretta Fb, considerata inutile dai medici, quindi questo dimostra che anche quando si vuole dare un buon esempio si rischia di aumentare la preoccupazione.

 

Il Parlamento si unirà anche sulle misure economiche?

È un fatto di civiltà istituzionale. Ci sono cose evidenti che vanno fatte e non hanno colore politico. Più saremo unitari, più le norme saranno efficaci. Credo che l’Italia avrà bisogno di un’iniezione di denaro significativa, perché il motore del Nord ha subito una frenata gravissima. Domani (oggi, ndr) faremo il primo provvedimento economico per la zona rossa, ma il dramma non riguarda solo la zona rossa.

 

L’Europa finora si è fatta sentire poco?

L’Europa ha fatto troppo poco. Ha elogiato il comportamento italiano, e ha evitato che fossimo messi in quarantena. Ma dovrebbe fare di più. Noi chiederemo tutte le misure per alleviare il danno nella prima fase, ma poi serviranno investimenti ingenti. Non ce la faremo se non ci sarà l’aiuto dell’Europa. Io credo che lo otterremo (in flessibilità o in soldi o eliminando dal bilancio le spese straordinarie). Ma un’Europa che non vedesse oggi il dramma italiano sarebbe un’Europa cieca e sorda.

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