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Giustizia: da Salvini toni da far west e falsità.Lui sabota il Governo, il PD sostiene le Istituzioni

Sulla riforma della Giustizia Salvini parla di Letta, definendolo “palo”.

Parole vergognose che hanno sollevato una pronta risposta da parte di tutto il PD.

 

È stato Letta a rispondere per primo al leader della Lega: “questo è il linguaggio col quale probabilmente sei abituato a parlare con i tuoi consiglieri facili di pistola, Adriatici a Voghera o Aronica a Licata”.

 

Simona Malpezzi, capogruppo al Senato, su Facebook ha ricordato come “Salvini da mesi boicotta l’azione del governo di cui fa parte, con i suoi dirigenti che sfilano con i no vax; attacca Enrico Letta con un linguaggio da far west. Ci dica quando si dimetterà la giunta di Voghera dove un suo assessore va in giro sparando”.

 

“Salvini, in evidente difficoltà nel suo stesso partito, non trova di meglio che sfornare falsità e usare toni inaccettabili verso il Pd e il suo segretario Letta, non credo che questo comportamento gli faccia recuperare il consenso che da mesi ormai gli sfugge via, mentre sono sicura che non aiuti il governo, che del resto lui stesso mette in difficoltà contestandone quotidianamente gli atti”, ha sottolineato Debora Serracchiani, capogruppo PD alla Camera.

 

“L’aria del Papeete fa evidentemente male a Salvini”, ha aggiunto la responsabile Giustizia e diritti del Pd, Anna Rossomando. “Dopo essere stato messo a posto pochi giorni fa dal presidente Draghi sul green pass, torna ad utilizzare un linguaggio inaccettabile. L’unico che ha provato a sabotare la riforma della Giustizia è stato lui con il voto dell’emendamento sui pubblici ufficiali che ci ha riportato indietro di anni. Tentativo che abbiamo respinto alla Camera”.

 

Lia Quartapelle, Responsabile Europa, Affari Internazionali e Cooperazione allo Sviluppo della Segrteria PD, ha commentato: “Salvini non ha niente di meglio da fare che provocare Enrico Letta con falsità? Un consiglio: si occupi del suo partito, sedare i malumori interni, tra chi non è contento della linea no vax e chi borbotta per il rapporto conflittuale con Draghi”.

 

Anche la dichiarazione di Francesco Boccia, Responsabile Enti Locali, è stata una dura risposta a Salvini: “È tornato al Papeete e ha ripreso con i suoi deliri fatti di frasi offensive e scomposte. Prima o poi quelli che l’hanno riportato al governo dovranno assumersene la responsabilita’. Si spenda a convincere gli italiani e i giovani a vaccinarsi in modo da tenere in sicurezza, in autunno, le reti sanitarie”.

 

“Il solleone è fatale per Matteo Salvini, spesso travolto da insolazioni che ne riducono interiormente la lucidità e l’autocontrollo. Il Pd e il suo segretario godono di ottima salute e di una vera unità interna. Pensi lui a come governare i propositi bellici dei suoi pistoleri”, ha detto Stefano Vaccari Responsabile Organizzazione del Pd.

 

“Salvini chieda scusa a Letta; gli ricordo che la ‘spazzacorrotti’ fu fatta con lui a capo del ministero dell’Interno, e chi ha tentato di sabotare il governo Draghi e affossare la riforma Cartabia è stato lui e non il Partito Democratico. I Democratici sono stati fondamentali per definire una riforma decisiva per il futuro del Paese e per l’erogazione di quelle risorse Ue che i suoi amici sovranisti hanno tentato di bloccare a Bruxelles”, ha concluso il vicecapogruppo alla Camera, Piero De Luca.

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