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L’appello a votare PD di partigiani e antifascisti

Il 26 maggio dobbiamo dare forza alla lista unitaria del Partito Democratico per respingere l’attacco ai valori repubblicani figli della Resistenza, per affermare ancora una volta l’uguaglianza di tutti gli esseri umani e difendere l’Europa come spazio di pace e diritti”. Così in un appello firmato dai partigiani, da dirigenti delle associazioni partigiane, da storici, insegnanti e ricercatori che invita a votare per il Partito Democratico alle prossime elezioni europee di domenica 26 maggio.

 

L’Italia vive un momento di estrema tensione sociale – scrivono i firmatari dell’appello – e si riaffacciano con forza fenomeni pericolosi che si pensava potessero essere chiusi nel passato più triste del nostro Paese. Con la rabbia e il disagio si ripresentano l’estremismo razzista e xenofobo, la retorica della violenza, delle armi e degli uomini forti. Il tutto accompagnato dal disprezzo per le autorità morali e le istituzioni di garanzia. Quando pensiamo alla nascita del fascismo e del nazismo emergono con chiarezza le condizioni sociali difficili di quel tempo, la disoccupazione, la fragilità delle istituzioni.

 

La Storia non si ripete mai nelle stesse identiche forme. Non si può, tuttavia, sottovalutare che oggi, in tempi di crisi di valori e di rappresentanza, milioni di italiani vivono una situazione economica difficile, spesso drammatica. In un clima generale che si è fatto più cattivo e violento, diritti come il lavoro, la salute, la casa, per molte famiglie rischiano di essere un miraggio. Il Governo italiano e i suoi massimi esponenti invece di affrontare con serietà questi problemi soffiano sul fuoco delle paure, mettono gli ultimi contro i penultimi, alimentano in molti casi campagne d’odio contrapponendo immigrati ad abitanti delle periferie delle nostre città”.

 

L’alleanza di Salvini con Orban e Le Pen, quella del Movimento 5 Stelle con partiti dell’estrema destra europea, hanno condotto l’Italia ad essere isolata in Europa e nel mondo – si sottolinea nell’appello – con un’economia in recessione. Rigurgiti fascisti, episodi di intolleranza e di vera e propria violenza stanno crescendo in tutto il Paese. Aumentano gli episodi di antisemitismo, di omo e transfobia, le violenze contro chi dissente, contro gli ultimi, i più poveri, italiani o stranieri che siano, contro le donne, i giornalisti. Oggi chi colpisce i diritti di libertà di chiunque, donne, immigrati, lavoratori, propone la via del nazionalismo esasperato in Italia e in Europa e mira a mettere a tacere le voci critiche. Per affermare i valori di libertà, solidarietà e uguaglianza è necessario contrastare ogni forma di razzismo e fascismo. La Resistenza e la sconfitta del fascismo e del nazismo hanno fatto dell’Europa il più importante presidio dei diritti umani nel mondo. I partigiani ci hanno insegnato il coraggio e la lotta all’indifferenza. I partiti di maggioranza in Italia, giustificano e rincorrono forze politiche come Forza Nuova e Casa Pound che sono figlie della cultura della violenza e della sopraffazione. Per questa ragione noi democratici e antifascisti dobbiamo sbarrare la strada, in Italia, al Governo nazional-populista e alle forze politiche che insieme lo sostengono”.

 

Tra i primi firmatari:

Ambrogio Vaghi, partigiano brigata Walter Marcobi; Ivonne Trebbi, staffetta partigiana brigata Venturoli, medaglia al valore militare; Sergio Bianchini, Partigiano Brigata Jori; Pietro Pendola, Partigiano Brigata Mirolli Pinetti; Carlo Bertolani, Partigiano battaglione Vanni; Luciano Danieli, Partigiano brigata Ugo Muccini; Carlo Ferrarini, Partigiano brigata Ugo Muccini; Piero Guelfi, Partigiano brigata Ugo Muccini; Camoirano Gerolamo, Partigiano brigata Piva; Bianchini Sergio, Partigiano; Ferrando Giovanni, Partigiano brigata Piva; La Monica Vincenzo, Partigiano brigata Amedeo Lattanzi; Paoli Andrea, Partigiano brigata Amedeo Lattanzi; Pendola Pietro, Partigiano; Mario Artali, Presidente Fondazione Aldo Aniasi; Laforgia Enzo, Presidente Istituto Luigi Ambrosoli per la Storia dell’Italia contemporanea e del movimento di liberazione; Pier Paolo Rivello, già Procuratore generale militare presso la Corte di Cassazione (istruì il processo contro i responsabili degli eccidi della Benedicta e del Turchino); Virginio Rognoni, già Ministro dell’Interno; Antonio Finelli presidente istituto storico resistenza Modena; Fausto Ciuffi, Direttore Fondazione Villa Emma Ragazzi Ebrei salvati; Amalia Neirotti, presidente Comitato resistenza Colle del Lys; Mariano Santaniello, presidente dell’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea di Alessandria; Pierangelo Lombardi, direttore dell’Istituto pavese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea; Luciana Ziruolo, direttrice dell’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea di Alessandria; Manuela Ghizzoni Vicepresidente Istituto Nazionale Ferruccio Parri; Daniele Borioli presidente Associazione “Memoria della Benedicta”; Matteo Delvecchio, Presidente Museo Audiovisivo della Resistenza delle Provincie di Massa Carrara e La Spezia; Carla Roncaglia presidente Istituto Storico della Resistenza Livorno; Franco Delfino, già presidente istituto storico della resistenza Savona; Beppe Rainisio, presidente istituto storico della resistenza Imperia; Simone Falco, Presidente Associazione Nazionale ex Deportati Savona; Giacomo Ronzitti presidente istituto storico della resistenza Genova; Luca Squillante, presidente Sindacato Italiano Librai; Nicola Pondrano, ex operaio Eternit, sindacalista già presidente del Fondo nazionale vittime amianto; Greta Barbolini, Arci Nazionale; Annalisa Lamazzi, presidente Arci Modena; Carmen Motta, vice presidente Istituto Storico della resistenza Parma; Licia Badesi, ex deputata PCI, autrice di saggi sulla condizione femminile; Vincenzo Guarracino, Poeta, Critico letterario e Traduttore; Agostino Pietrasanta, direttore di “Appunti Alessandrini”; Roberto Caielli dirigente scolastico scuola per adulti; Daniela Degiovanni, oncologa, fondatrice hospice di Casale Monferrato; Giancarlo Subbrero, ricercatore, storico dell’economia; Štefan Čok, storico; Rosangela Ferri Conte, Libera; Brunello Mantelli, docente universitario di storia contemporanea; Mario Giannullo presidente ANPI Piombino; Laura Bandini ex Presidente ANPI Livorno; Matilde Della Fornace, presidente Anpi comune di Pesaro; Gustavo Ferretti Presidente Anpi prov Pesaro; Manuele Butello, iscritto Anpi; Maurizio Chiti, iscritto Anpi; Roberto Kasmann, Anpi Chiavari; Macchi Claudio, iscritto ANPI; Vanetti Marco, iscritto ANPI; Giorgio Baldantoni, iscritto ANPI; Marco Roscetti, iscritto ANPI; Francesco Del Bianco, iscritto ANPI; Sergio Marvisi, iscritto ANPI Fidenza; Paola Ciardi, Anpi Livorno; Franco Cassano, professore ordinario di Sociologia Università degli Studi di Bari.

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