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Letta: Serve patto di tutti i leader con Draghi per approvare la legge di Bilancio

Sintesi dell’intervista di Annalisa Cuzzocrea su La Stampa

 

Non possiamo permetterci la quarta ondata, perché la fatica sociale del Paese è troppa e per quanto riguarda il governo, serve un patto di tutti i leader con Draghi per mettere al sicuro la Legge di Bilancio. Subito dopo, cominciamo a parlare dell’elezione del nuovo Capo dello Stato”. Così il Segretario Letta nella sua intervista a La Stampa.

Continua parlando della situazione in Polonia: “È venuto il momento di cambiare completamente strada. Un “Migration compact” aperto ai volenterosi e di cui penso alla fine potranno far parte 25 Paesi. Quel che è successo in Bielorussia dimostra che il problema non è solo del Mediterraneo. Salvini, Meloni, fanno asse proprio con Orban e Morawiecki. Dobbiamo essere all’altezza di questa sfida. Quando vedo il Pd che cresce nei sondaggi, il ruolo crescente che possiamo avere in Europa, quando ho visto Scholz e Sanchez da noi, mi dico che la nostra ambizione è di aprire insieme a loro un decennio progressista a livello europeo”.

 

Letta aggiunge che per farlo: “Serve avere tanti voti, essere convincenti e trovare una forza che oggi ancora non abbiamo. Uno dei modi è essere meno compromissori e meno ambigui. Più netti e un po’ più radicali. Dobbiamo alzare il tiro della risposta. La conservatrice Ursula von der Leyen è più dura di noi”.

 

E sull’ingresso del Movimento 5 stelle nel gruppo dei socialisti al Parlamento europeo spiega: “Tutti i nostri europarlamentari hanno fatto un comunicato ripetendo che non ci sono pregiudiziali. Bisogna capire le modalità e la convinzione con cui loro entreranno, se è una questione burocratica o se c’è una scelta politica dietro”.

 

Sulle mobilitazioni dei No Green Pass, Letta interviene: “La mia principale paura riguarda i dati della pandemia: bisogna evitare che arrivi la quarta ondata con l’accelerazione delle terze dosi. E bisogna essere netti e irreprensibili sui Green Pass”.

 

“In questo momento c’è bisogno di un’assunzione di responsabilità delle forze politiche a sostegno di Draghi. Un patto tra i partiti che sostengono questo governo” – dice Letta, riferendosi alla proposta della Lega di spostare i finanziamenti dal reddito di cittadinanza alla Flat Tax e aggiunge – “Propongo un incontro di tutti i leader della maggioranza con il premier perché questo accordo sia formalizzato: blindiamo la manovra e gli aggiustamenti necessari che concorderemo insieme in Parlamento. Ognuno rinunci alla sua bandiera per un risultato condiviso da tutti”.

 

Occorre spostare a dopo l’approvazione della manovra finanziaria le discussioni sul Colle, altrimenti ne andrà di mezzo la legge di bilancio e saliranno le tensioni nel Paese. Le strategie sul prossimo presidente non possono interferire su decisioni che milioni di cittadini attendono, come quelle sulle pensioni”.

 

Sulla legge Zan: “È evidente che quella vicenda è stata un vulnus. L’immagine che il Senato ha dato, quell’applauso volgare e sguaiato, è rimbalzato in tutto il mondo. L’idea che mezzo emiciclo scatti in piedi ad applaudire l’affossamento di una norma contro l’omotransfobia è incomprensibile e gravissima”.

 

Il Segretario Letta spiega qual è la sua idea post risultato elettorale: “In questo momento il campo largo si costruisce a partire dal protagonismo dei cittadini. Abbiamo vinto le amministrative grazie al civismo, parlando con le persone senza essere mediati dai social network guardandole negli occhi. Per le Agorà Democratiche abbiamo scelto persone esterne al Pd molto diverse tra loro, da Carlo Cottarelli a Elly Schlein, ma capaci di lavorare insieme e che potrebbero stare benissimo nello stesso governo. Per questo invito tutti a iscriversi e partecipare”.

 

Il Segretario assicura che per quanto riguarda lo ius soli, tema a lui caro: “Con Andrea Riccardi in una delle Agorà Democratiche definiremo una nuova proposta di legge sulla cittadinanza”.

 

Letta chiude sul tema dei finanziamenti ai partiti: “Credo che ci sia bisogno di rimettere mano complessivamente al finanziamento della politica. La legge che feci io che non abolisce il finanziamento pubblico, ma crea il meccanismo del 2 per mille non è stata seguita dal completamento necessario”.

 

Intervista integrale su La Stampa

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