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L’intervento di Letta alla Camera per la commemorazione in ricordo di David Sassoli

“Per me è tempo di appendere la cetra in contemplazione e silenzio. Il cielo è troppo alto e vasto perché risuoni di questi solitari sospiri. Tempo è di unire le voci, di fonderle insieme”.

 

Sassoli portava il nome di David Maria in onore del poeta, padre David Maria Turoldo. Ho voluto usare i versi di una delle più belle poesie di padre Turoldo per questo momento in cui qui, nella casa della nostra democrazia, è tempo di unire le voci, di fonderle insieme per rendere onore al Presidente del Parlamento europeo, a colui che ha onorato la democrazia europea e l’ha resa il cuore pulsante del nostro organismo proprio durante il tempo della pandemia, nella prova più dura per il nostro continente e i suoi cittadini.

I politici, anche quelli bravi, si dividono in due categorie: quelli che fanno politica accompagnando il corso della storia e quelli che fanno politica cambiando la storia. David Sassoli è stato parte di questa seconda categoria. David, con la sua gentile fermezza, ha cambiato la storia europea, perché ha reso più forte la democrazia in Europa proprio durante la pandemia, quella democrazia che nell’Unione europea spesso è vista come il tallone d’Achille dell’intera costruzione comune.

David, contro una tendenza allora prevalente, scelse di tenere il Parlamento europeo aperto; volle renderlo protagonista in un momento nel quale la cosa più naturale sarebbe potuta essere esattamente il contrario. Mentre non si viaggiava più, tutto si chiudeva e si spegnevano le luci di tante istituzioni, proprio in quel momento il Presidente del Parlamento europeo ha fatto la scelta coraggiosa e lungimirante che ha cambiato il corso della storia. Sassoli ha innovato e ha reso possibile che il Parlamento europeo continuasse a funzionare grazie alla buona applicazione delle nuove tecnologie da remoto, scelta che ha modificato secoli di storia e ha funzionato.

 

 

Il Parlamento europeo è diventato così protagonista delle scelte che hanno portato allora alla nascita di Next Generation EU, del Recovery Plan e dell’Europa della solidarietà. Come sarebbe stata la risposta europea alla crisi se il Parlamento europeo fosse rimasto chiuso? Sono sicuro che sarebbe stata diversa. Grazie alla scelta di Sassoli e del Parlamento europeo l’Europa ha scelto la solidarietà e l’aiuto ai più deboli; ha scelto di aiutare i Paesi più colpiti dalla crisi, Italia in testa, come non fu fatto dieci anni fa; ha scelto di superare i veti nazionali e costruire i primi passi dell’Europa sociale e dell’Europa della salute; ha scelto di costruire un lungimirante piano basato su investimenti e debito comuni.

David ha dimostrato in questa scelta e nelle tante altre che hanno accompagnato il suo percorso umano e politico leadership e determinazione. Ci è riuscito senza mai perdere gentilezza e spirito di inclusione. Lo ha fatto nelle sue tante e incessanti battaglie per i diritti e per la democrazia. Lo ha fatto nell’impegno costante per una maggiore trasparenza delle istituzioni e per una reale vicinanza delle istituzioni ai cittadini. Lo ha fatto da italiano, amante e orgoglioso interprete del nostro Paese. Ha reso il miglior servizio all’Italia e all’intera politica italiana, guadagnando il rispetto di tutti. Proprio sul valore del rispetto verso gli avversari David è sempre andato oltre la semplice cortesia, ricercando con costanza e determinazione il confronto e costruendo piste di unità sostanziale.

È stato ricambiato, lo è oggi in particolare; sentiamo oggi un rispetto e un cordoglio non retorico in quest’Aula. Noi, che abbiamo condiviso con lui tutto il percorso nella comunità delle democratiche e dei democratici, vi siamo oggi per questo sinceramente grati. Ci stringiamo ad Alessandra, a Giulio e a Livia: sappiamo quanta sofferenza li ha accompagnati in questi drammatici ultimi giorni; sentano forte la vicinanza e l’affetto di tutti noi. I versi ancora di padre Turoldo per chiudere il cerchio: oggi mi son detto addio, come un nauta che ha i rami spezzati e lacerata la vela. No, i tuoi remi, David, non sono spezzati, sono più forti di ieri. La tua vela non è lacerata, la riannoderemo insieme, grazie allo spirito di unità che oggi hai consegnato a quest’Aula, a questa casa della nostra democrazia. Democrazia che oggi è più forte grazie a te, David.

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