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Martina a Grillo: giù le mani dal Capo dello Stato

“Il comico miliardario prenda in giro chi vuole, non c’è alcun problema a farsi due risate al circo di domenica, ma lasci stare la Costituzione e il ruolo di garanzia del Quirinale. Il Capo dello Stato non si tocca caro Grillo”.

Così il Segretario del Partito democratico Maurizio Martina ha commentato le parole del comico del Movimento a 5 Stelle, che ha chiaramente sostenuto, dal palco di una Kermesse del movimento, che bisogna “togliere i poteri” al Presidente della Repubblica.

 

Anche LorenzoGuerini, deputato del PD, ha sostenuto su Twitter: “Capisco che Grillo per coprire le evidenti difficoltà e la conclamata incapacità dei suoi “meravigliosi ragazzi” le debba inventare tutte, ma non si permetta di usare e attaccare la Presidenza della Repubblica”.

 

“Ogni volta che M5S attacca il Capo dello Stato, magistrati, Inps, rating ecc. Bisogna ricordare: 1. loro sono già al potere ma lo vogliono tutto e senza discussione 2. hanno Casaleggio padrone assoluto dei soldi, del software e del simbolo. Come si chiama tutto questo?”, si domanda in un post su Facebook la deputata del PD Debora Serracchiani, replicando a BeppeGrillo.

 

Anche Matteo Renzi su Facebook ha risposto in merito alle illazioni del comico: “Ieri i 5Stelle hanno chiuso il proprio evento al Circo Massimo con gli insulti di Beppe Grillo al Capo dello Stato italiano, al Capo dello Stato francese, all’Opposizione. E il noto pregiudicato genovese, non pago, ha pensato bene di insultare anche le persone che soffrono per l’autismo.

Chi ha un figlio con disturbi allo spettro autistico combatte ogni giorno perché il suo bambino non venga discriminato. Che vergogna vedere il primo partito italiano che chiude la propria festa annuale con parole di scherno verso queste famiglie.
Siamo diversi dai 5Stelle non solo per il garantismo contro il giustizialismo, il lavoro contro il reddito di cittadinanza, la legalità contro i condoni. Ma siamo diversi anche sui diritti: noi siamo quelli della legge sull’autismo, sul terzo settore, sul dopo di noi.


Insultare Mattarella o Macron è inaccettabile per una forza politica. Ma nella mia scala di valori prendersi gioco di un bambino autistico è peggio che offendere il Presidente della Repubblica.Senza giri di parole: Beppe Grillo, per me fai schifo”.

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