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Zingaretti: “Dalle parole ai fatti” è la ricetta migliore per il Governo

“Ora o si passa dalle parole ai fatti o il governo irrimediabilmente si indebolisce”.

Questo è il pensiero Nicola Zingaretti intervistato a Circo Massimo su Radio Capital, dove il Segretario Pd invita la maggioranza a smettere di discutere e operare.

“Questo governo, anche di fronte a enormi difficoltà, ha abbassato le tasse, tagliato il superticket, puntato sulla green economy, e salvato il Paese dalla cultura politica di Salvini. Ora dalle parole su cui siamo stati tutti d’accordo, cioé che si torni all’etica della responsabilità, passiamo ai fatti o il governo si indebolisce”.

 

Nel caso di una crisi di governo l’unica alternativa sono nuove elezioni. “Mi sembrerebbe impossibile pensare a nuove maggioranze, faccio appello agli alleati perché in tempi brevi si diano segnali al Paese. La sconfitta di Salvini in Emilia è quella di un modello di rapportarsi al Paese, di sostituire la ragione, il lavoro, con la cultura dell’odio. E’ stata incredibilmente sottovalutata. Una maggioranza che si rispetti dovrebbe rispondere con un colpo di reni, ora. E’ l’unica missione che vedo nelle prossime ore”.

 

“Lavoriamo da subito a un Piano nazionale per il lavoro con imprese, sindacati e università – ha continuato Zingaretti – perché c’è un’urgenza in questo Paese a cui dare immediata risposta: la ripresa”. “In un Governo di coalizione ognuno si assume le sue responsabilità. I cittadini premiano le forze politiche che tentano di ottenere risultati e non la demagogia”.

“Auspico che in fretta il governo volti pagina sui cosidetti decreti dell’odio che non hanno prodotto nulla in termini di sicurezza”.

 

Sulla prescrizione “dico no alla demagogia, alle sgomitate e alla ricerca di visibilità. Servono i risultati, questo è il grande tema su cui insistiamo: non è vero che sui principi fondamentali siamo disponibili a chiudere gli occhi. Siamo per una soluzione, chiediamo a Conte di trovarla. Se non si trova si va avanti con la nostra proposta o anche con il rinvio di un anno se si vuole salvare questo governo”.

 

Il premier Giuseppe Conte punto di riferimento dei progressisti? “Ne sono assolutamente convinto. Credo che il dibattito che si è aperto in Italia è figlio anche di una sua scelta di campo, di collocarsi chiaramente in un fronte”.

Il leader dem ha sottolineato: Conte “è il presidente del Consiglio di un governo di centrosinistra e non era scontato”, infatti “tanti nel Movimento 5 stelle questa scelta di collocazione non la prendono perché non la condividono”.

 

Quindi una chiusura sui 5 stelle e la volonta espressa da Di Maio di manifestare in piazza. “E’ evidente che giudico questa iniziativa un errore. Invito Di Maio a guardare al futuro e casomai a dare un contributo sul come questo Governo ritrova in provvedimenti da mettere in campo insieme una sua prospettiva politica. E quando chiedo chiarimento su questa prospettiva di Governo, chiedo forse la cosa più radicale: perché se non c’è questa decisione politica, ho la sensazione che quasi ogni problema è irrisolvibile”.

 

“E’ come se emergesse una difficoltà di queste forze di governo a farsi carico anche dei successi di questo governo. Se così fosse, credo sarebbe opportuno un dibattito franco tra queste forze politiche. E’ evidente che questa situazione mette in continua fibrillazione la maggioranza e questo logora tutti, ma anche per questo il Pd non si presterà a questo gioco. Si governa non per fare polemica tutti i giorni”

 

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