“Oggi sulla banda larga siamo l’ultima ruota del carro, ma nel giro di un triennio saremo leader in Europa”. Al termine del CdM, il presidente del Consiglio annuncia “un’autentica, straordinaria novità per il nostro paese, l’infrastruttura più importante per i prossimi 20 anni”.
Parte il piano del governo per internet superveloce, in autunno al via i primi interventi – “immediatamente disponibili 2,2 miliardi” – per un obiettivo semplice: diffondere la banda ultra larga su tutto il territorio nazionale. “Nessuna zona sarà senza copertura” assicura il premier, sottolineando l’importanza della riduzione del divario digitale, specialmente per il Sud.
Si tratta di un piano che vale 12 miliardi in 7 anni, 5 privati e 7 pubblici. Di questi ultimi, il premier specifica che 4,9 arriveranno dal governo, mentre 2,1 dai Fondi strutturali regionali. “Con l’approvazione del Cipe, è come se oggi mettessimo sul piatto 2 miliardi e 200 milioni di euro – spiega Renzi – che serviranno per le aree a fallimento di mercato, quelle dove il privato non investirebbe mai o solo in presenza di incentivi”.
“Oggi ingraniamo la quinta e per gli operatori, a questo punto non c’è altro da fare che mettersi in gioco”.