P.a. E’ venuto il momento di “sanare un’ingiustizia” e il Governo è pronto a “mettere più denari” per i rinnovi contrattuali nella P.a, dopo “sette anni senza aumenti di stipendio”. Ad annunciarlo il premier Matteo Renzi, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato in via definitiva un nutrito ‘pacchetto’ di decreti attuativi della riforma Madia, tra cui anche lo Sblocca opere. Dal Cdm è arrivato anche il sì all’accorpamento della Forestale nell’arma dei Carabinieri e a nuovi meccanismi per le nomine dei dirigenti sanitari, che garantiscano completa autonomia dalle ingerenze politiche. L’apertura di Renzi sui rinnovi contrattuali nel settore pubblico dà forza a una trattativa appena iniziata: “deve aprire una stagione nuova nei rapporti con i dipendenti della pubblica amministrazione” annuncia il premier, ma avverte: “sia chiaro che chi lavora in P.a deve essere premiato e chi fa il furbo va punito”.

 

Investimenti con corsia preferenziale. Sempre sul fronte P.a. diventano legge “quattro” provvedimenti targati Madia. Dall’esperienza francese l’Italia riprende l’acceleratore di procedimenti, spiega Renzi. “Una corsia preferenziale” per le opere e gli insediamenti destinati ad esercitare un forte impatto sull’economia o l’occupazione: tempi dimezzati per le pratiche burocratiche e in caso di stallo intervento del premier. Quindi pratiche che oggi hanno scadenze fissate mediamente tra i 30 e i 180 giorni potranno ridursi a 15-90. In caso di inutile decorso del termine può scattare il potere sostitutivo del premier. L’iter sprint sarà riconosciuto solo a determinati progetti, la lista sarà messa a punto con un decreto del presidente del Consiglio, ogni anno allo scadere del 31 marzo. L’obiettivo è attrarre, e non perdere, investimenti.

 

Sanità. Diventa inoltre legge il provvedimento che si propone di limitare la discrezionalità delle nomine dei manager delle Asl. Da oggi in avanti, per la scelta dei medici si dovrà pescare da un elenco ad hoc. “Mai più la sanità in mano della politica peggiore”, sottolinea Renzi illustrando il decreto.

 

Forestali. Finalmente approvato il decreto che accorpa la Forestale: le forze di polizia passano da 5 a 4, con l’accorpamento della Forestale nell’arma dei Carabinieri. Operazione che non determinerà una diminuzione dei “poliziotti” nelle “strade” tiene a precisare il premier, mentre il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, assicura che verrà “salvaguardata la professionalità” della forestale, con la creazione di “un comando specifico, nell’arma dei carabinieri. Il nuovo Comando “sarà una delle realtà più solide in ambito internazionale, con 8 mila unità, per un nuovo percorso di tutela delle politiche forestali”. Inoltre, sottolinea, dal riassetto verrà istituita anche una “direzione specifica all’interno del ministero”. Con l’accorpamento si realizzerà, ha aggiunto, un “presidio territoriale straordinario” andando a coprire, grazie alla capillarità della copertura dell’arma dei Carabinieri, anche “territori rurali”. Inoltre il ministro ha assicurato che “le professionalità dei forestali saranno salvaguardate”.

 

Il comunicato del CdM