Canone Rai in Bolletta

“Ritengo che, quando si viene chiamati a ricoprire alti ruoli, se si lascia l’incarico, il giorno dopo si debba concludere quel rapporto di lavoro, come nelle aziende private. I dirigenti Rai chiamati ai ruoli apicali dovrebbero rinunciare all’articolo 1 o, addirittura, terminare il contratto come avviene per i direttori dei giornali: se non c’è più bisogno di loro non devono avere paracadute dorati”. E’ quanto dichiara il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in un intervista al quotidiano “Il Tempo“.

“Servirebbe più trasparenza – prosegue Anzaldi – andrebbe chiarito se a queste persone sia stato offerto tre volte un incarico alternativo e loro, o perché lo trovavano dequalificante o faticoso o semplicemente non gli piaceva, lo hanno rifiutato e sono finiti a disposizione. Questo andrebbe fatto con trasparenza, si dovrebbe sapere”.

Sul caso dell’assunzione del nuovo capo della sicurezza, il deputato dem annuncia: “Presenterò un’interrogazione in Vigilanza, per sapere per quale motivo l’azienda abbia deciso di affidarsi ad una società piccola, con un fatturato così basso. Potrebbe essere giusto se questo fosse legato ad una rotazione, come afferma l’azienda, resta però l’interrogativo del perché non essersi affidati a società più grandi. Peraltro gli attuali vertici da mesi assumono esterni senza job posting né selezioni, c’è anche un esposto all’Anac su questo, e l’unica volta che si sarebbero affidati ai cacciatori di teste salta fuori la parentela? Va chiarito perché l’agenzia incaricata di trovare il “chief security officer” abbia indicato il figlio di un suo azionista”.

Chi ha deciso? “Dovrebbero spiegarlo agli italiani. Di certo i nomi vanno in cda che poi li approva, responsabili dell’internal auditing sono il consiglio e il suo presidente”. Sulla possibilità che intervenga l’Anac di Cantone, Anzaldi spiega: “Sì, questa nuova gestione, che è una buona gestione, ha firmato il patto di trasparenza interna con Cantone. Con l’impegno anche al job posting, la ricerca di persone all’interno dell’azienda stessa, prima di ogni nuova assunzione: perché anche in questo caso non è stato fatto?”. “E poi magari si scopre che non ci sono solo quelli, ma anche l’amicizia o aver lavorato insieme per una vita. A questo si aggiunge che al momento in Rai vengono stipendiati due capi della sicurezza, quello di cui stiamo parlando, Genséric Cantournet, e poi quello che c’era prima, che è stato richiamato perché Cantournet non ha il Nulla osta segretezza e certe cose non le può fare”.

“L’azienda è a un punto di svolta – dichiara ancora il deputato dem nell’intervista al ‘Tempo’ – dovrebbe concentrarsi sul Contratto di servizio e capire che la vera differenza tra tv commerciale e servizio pubblico è l’informazione. Ha ragione Minoli quando dice che i soldi in più acquisiti con il canone in bolletta andrebbero dati a chi fa veramente servizio pubblico e non necessariamente alla Rai.

In questa stagione estiva la critica tv discute di come stia riuscendo a fare cultura un nuovo talent, Master of Photografy, con Oliviero Toscani. Lo produce Sky, non Viale Mazzini… Molte cose buone stanno venendo fuori, sono però preoccupato per alcuni scivoloni e per la riduzione dell’informazione. Quest’anno, probabilmente, la prima trasmissione di informazione politica sarà su La7”.