Canone Rai in Bolletta

“Dopo le minacce di Giarrusso, qui siamo all’intimidazione personale, fatta dal Presidente della Commissione Vigilanza che invece dovrebbe avere funzione di garanzia.

Le parole di Fico sono incompatibili col suo ruolo. È stato eletto anche con i voti del Pd, non può esercitare intimidazioni contro i giornalisti. Altro che editto bulgaro”.

Lo dice il senatore del PD Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai.

 

“Tra l’altro – continua Verducci – anziché fare proclami, dovrebbe ricordare che i Cinque Stelle votarono contro la direttiva Renzi sul tetto ai dirigenti a 240mila euro, e se oggi la Rai vara un ‘piano trasparenza’, che è un primo passo per risolvere l’andazzo insostenibile di stipendi fuori da ogni criterio, questo è merito di chi, il PD, ha voluto con forza la riforma della ‘governance’ dell’Azienda”.

 

“Linguaggi e toni di Roberto Fico ci riportano e i periodi più bui dei rapporti fra politica e Rai. Dopo una serie di inaccettabili intimidazioni, oggi arriviamo proprio ai tentativi di epurazione”.

Lo dichiara il capogruppo PD in Vigilanza Rai Vinicio Peluffo, aggiungendo: “Gli editti contro i giornalisti, come quello di oggi del presidente della commissione di Vigilanza contro il direttore del Tg1 Mario Orfeo, non sono ammissibili, neanche quando sono a 5 stelle”.

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“Oggi Giarrusso su Facebook, non contento, rincara la dose e conferma di aver incitato al suicidio il giornalista Rai Davide Camarrone. Data la gravità delle sue parole, vorremmo capire cosa fa il suo attuale capogruppo in Senato, Stefano Lucidi. Prende le distanze o è complice delle minacce contro un giornalista che fa il suo mestiere?”. Lo dice la senatrice Maria Spilabotte, vicepresidente della Commissione lavoro, commentando la vicenda che vede protagonista il senatore pentastellato Giarrusso, senza che il direttorio intervenga.

 

Per Alessia Rotta, responsabile Comunicazione del Partito Democratico, quelle di Giarrusso nei confronti di Cammarone sono “parole molto gravi”, “espressioni violente che mal si accordano con la libertà d’espressione e il rispetto per il lavoro altrui tipici di un paese democratico. Ci chiediamo se anche il capogruppo del M5S al Senato, Stefano Lucidi, prenderà le distanze da Giarrusso o se intende fare finta di nulla diventando così complice delle minacce gravissime rivolte a Camarrone. E allo stesso tempo ci chiediamo come mai il Direttorio, che ha sempre da dire qualcosa, faccia ancora silenzio su un fatto così grave e inaudito”.