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Rosato: «Ai Cinque Stelle dico: ora niente scherzi. L’intesa regge solo se si va avanti insieme»

A sera Ettore Rosato risponde al cellulare e, per quanto abbia deciso di gettare secchiate d’acqua sul fuoco, si capisce che le parole del leader del M5S gli hanno fatto saltare i nervi: «Noi non sappiamo cosa vuole Grillo, ma l’accordo regge solo se si va avanti insieme. Altrimenti, ognuno per la sua strada».

 

Grillo bluffa, o fa sul serio?

«Leggo dichiarazioni di apprezzamento, da parte di Grillo, per il lavoro svolto. Del resto abbiamo condiviso in ogni dettaglio la legge e loro hanno votato sì in commissione».

 

Non è vero che Grillo voleva farla saltare?

«Mi auguro che non sia così. È chiaro, o ci sono quattro sì sul voto finale, o la legge non va avanti».

 

Temete il trappolone?

«Abbiamo fatto un’intesa istituzionale tra partiti che non si parlano e si combattono, spesso neanche lealmente. Un passo indietro rispetto al voto, dopo un dibattito trasparente in commissione, sarebbe incomprensibile».

 

Gli darete quello che chiedono, preferenze e voto disgiunto?

«Sia noi che loro abbiamo già votato di no in commissione, spiegandone i motivi. Le preferenze sono incompatibili con i collegi e il voto disgiunto è incompatibile con la nostra Costituzione, che non consente fortunatamente di aumentare il numero di deputati».

 

Se Grillo si sfila, avete un piano B?

«Noi abbiamo il Rosatellum, che ci appassiona molto e ovviamente appassiona me ancora più degli altri, perché porta il mio nome e finirei nei libri di storia. Scherzo, ovviamente…».

 

La rivolta dei pentastellati è partita da Roberto Fico alla Camera e da Paola Taverna al Senato, pensa che Grillo stia provando a tenere uniti i suoi gruppi parlamentari?

«In ogni gruppo ci sono tensioni e discussioni, però noi un testo lo abbiamo già votato insieme in Commissione. Non entriamo nelle dinamiche interne degli altri partiti, che rispettiamo, ma su questioni così delicate non sono ammessi scherzi».

 

Finisce che si vota con l’Italicum?

«Io sono fiducioso che noi, alla fine, la legge elettorale insieme l’approviamo».

 

Vi preoccupa lo stop di Napolitano al «patto extracostituzionale» per il voto anticipato?

«L’unico patto che, con grande fatica, stiamo costruendo, è quello per una legge elettorale condivisa. Sono certo che il presidente Napolitano, per il ruolo che ha rivestito, ne comprenda la difficoltà e l’importanza».

 

Teme i voti segreti?

«Spero che nessuno li chieda, soprattutto sulle questioni di genere. Sarebbe da irresponsabili. Se salta la rappresentanza di genere, per noi la legge è morta».

 

Per Alfano la legge è incostituzionale…

«Noi siamo tranquilli, sulla costituzionalità e sulla coerenza dei collegi rispetto alla Costituzione. Ap mi sembrava d’accordo sul testo se ci fosse stata la soglia del 3%. E ora che lo sbarramento è al 5%, la legge diventa incostituzionale?».

 

Salverà il soldato Bersani?

«Sì, risolveremo la questione che ha posto Mdp con un emendamento in Aula. Sarebbe l’unico partito a dover raccogliere le firme ed è giusto che rientri nelle eccezioni previste per gli altri».

 

In che tempi il simil-tedesco sarà approvato?

«A settembre c’è la legge di Bilancio, che rischia di aggravare le tensioni nella maggioranza. Con Mdp che vota a favore quando vuole e Ap che non ha più sintonia politica con noi, non sarebbe possibile. O la legge elettorale si fa entro luglio, o non si fa più».

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