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Bindi: il Paese cambierà solo quando la lotta alla mafia sarà prioritaria

Dal palco centrale dei giardini di Villa Bellini a Catania che ospitano la Festa Nazionale de l’Unità, il dibattito: ‘Lotta alle mafie una priorità per la democrazia’, con il presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, Franco Roberti, Procuratore nazionale antimafia, le attrici Vanessa Scalera e Linda Caridi, che hanno interpretato il film “Lea”, di Marco Tullio Giordana, ispirato alla storia di Lea Garofalo, la donna che seppe opporsi allo strapotere della mafia. Modera il dibattito Lirio Abbate.

 

Cosa si può fare contro le mafie?
Per Rosy Bindi “le mafie hanno una grande capacità di penetrare nelle nostre vite e nel nostro Paese, perchè usano metodi modernissimi. I mafiosi non sono delinquenti comuni, la loro forza sta nel corrompere il potere, la politica, l’economia e la finanza alterando il nostro processo democratico. Ci tolgono il bene più importante che è la libertà. Per questo il nostro Paese cambierà davvero, anche facendo le riforme, soltanto quando capiremo che sconfiggere la mafia è la nostra priorità. Ciascuno di noi deve fare la propria parte, per questo dico di fare nostre le parole del Presidente della Repubblica. Questo deve essere il primo impegno della politica”.

 

“Mi servo dell’antimafia per ottenere prestigio personale: siccome ho il ‘bollino della lotta alla mafia vinco appalti e nomino assessori della giunta” è la dinamica classica della mafia – ha osservato la presidente Bindi. Non bisogna combattere l’Antimafia, ma quella deviata. Quando c’è stata qualche ombra su Confindustria Sicilia su cui la legge si esprimerà, ci siamo chiesti se l’antimafia che crea contatti e comunica con la mafia non faccia più danno della mafia stessa. La verità è che la mafia ha ancora un forte potere seduttivo”.

 

Come si infiltra la mafia nel dolore e nella morte?
Per Roberti “sconfiggere le mafie necessita dei cittadini onesti. Bisogna ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni, perchè la gente creda nelle istituzioni. Per sconfiggere la mafia occorre una moltitudine di cittadini capace di essere onesti e consapevoli”.

 

Cosa si può fare?
Bindi risponde che “c’è bisogno di combattere quella mafia che procura la violenza. Esiste ancora la mafia che spara, traffica armi, spaccia, ma è sempre più forte il potere della mafia che fa affari. Al Nord i mafiosi vengono cercati, dopo la crisi economica. Il mafioso è diventato un interlocutore interessante. Al Sud si usa la violenza, a Nord a volte basta una telefonata”.

 

Chi era Leo Garofalo?
Rispondono le due attrici ospiti del dibattito “Era una donna che viveva in Calabria ed intorno ai 30 anni è andata a Milano per seguire il suo compagno. Veniva da un tessuto mafioso, ma da subito ha dimostrato la sua contrarierà alle faccende mafiose. Lea è stata uccisa dal branco, dalla famiglia intera è stata fatta a pezzi e bruciata, anche dal fidanzato della figlia. Siamo arrivati a tutti con questo film ed anche alle donne che non hanno la forza di uscire da questo tunnel ”.

 

Cosa si può fare?
Roberti si auspica modifiche alla disciplina della corruzione. “Chiedo che ci siano sconti di pena per chi collabora con la giustizia e la possibilità di fare azioni preventive. In quanto la corruzione è lo strumento privilegiato delle mafie. Oggi l’antimafia è diventata una mammella da mungere per troppi”, ha concluso.

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