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Lavoro e sport aiutano l’integrazione a Roccastrada

Anche il Comune di Roccastrada, un centro di 9.200 abitanti in provincia di Grosseto, è stato interessato dai flussi migratori che stanno coinvolgendo l’intero Paese; da qualche mese, 60 ragazzi richiedenti asilo, trovano ospitalità in due strutture di accoglienza.

 

Il modello scelto in Toscana è fatto di piccoli centri di accoglienza e progetti di integrazione. Non solo vitto e alloggio ma anche corsi di lingua e orientamento civico, presenza di mediatori linguistico-culturali e assistenti sociali.

 

Dopo le prime fasi dell’accoglienza e assistenza è emersa l’esigenza di offrire opportunità di impegno socializzante per i migranti, per evitare il più possibile l’inattività, ma soprattutto per favorirne un percorso di riacquisizione della propria autonomia e di maggiore integrazione.

 

Per questa ragione il Comune di Roccastrada ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’associazione che gestisce le due strutture presenti sul territorio, finalizzato ad impiegare i richiedenti asilo in attività di volontariato e di pubblica utilità, con lo scopo di favorirne un percorso di integrazione.

 

L’accordo permetterà ai ragazzi inseriti nel progetto, di impiegare un po’ del loro tempo svolgendo attività di volontariato e mettendo a disposizione forza e competenze. Accompagnati da un dipendente comunale che svolgerà le funzioni di tutor, concretamente svolgeranno attività di manutenzione del patrimonio pubblico nei centri abitati, dal taglio dell’erba, alla manutenzione di parchi pubblici, alle imbiancature di locali.

 

Il protocollo prevede che l’adesione da parte dei migranti debba essere su base volontaria e gratuita; è prevista una formazione specifica sulle attivitàda svolgere e la presenza di un’adeguata copertura assicurativa.

 

La maggior parte dei ragazzi, accolti all’inizio con diffidenza, sono comunque già abbastanza inseriti nel tessuto locale: giocano a calcetto coi coetanei del posto, escono la sera provando a scambiare due parole con chi li avvicina, sono stati coinvolti in teatro con la compagnia locale. Il loro desiderio principale è però quello di sentirsi utili e ricambiare l’accoglienza mettendo a disposizione il loro tempo e le loro capacità.

 

Rashid, Demba, Ismail, Bobo, Momodou, Ousman sono i nomi di alcuni di essi: da adesso per qualche ora al giorno studiano italiano e orientamento civico o lavorano dove c’è bisogno. La sera, invece, continueranno a giocare a pallone. Qualcuno peraltro con buoni risultati, tanto che su un paio di loro ha messo gli occhi la polisportiva locale, fresca di promozione in seconda categoria.

 

Il lavoro e lo sport, si sa, abbattono ogni barriera. Uniscono le persone e i popoli, facendoli sentire più vicini al di la delle provenienze e delle differenze di pensiero e religione. Con buona pace di Salvini.

Francesco Limatola

Sindaco PD del Comune di Roccastrada

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