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Galizia, Ruotolo: “Il suo esempio ricorda necessità di stampa libera e indipendente”

“Sono passati sei anni da quel maledetto 16 ottobre 2017 quando Daphne Caruana Galizia fu uccisa nell’auto imbottita di esplosivo nella sua Malta. Uccisa per le sue inchieste giornalistiche sulla corruzione e politica. In piena Europa, a poche miglia marine dal nostro Paese. Oggi il nostro pensiero va alla famiglia di Daphne che non è mai stata lasciata sola. Se non ci fosse stata la mobilitazione della società civile, se non avessimo acceso i riflettori a livello internazionale, oggi non avremmo in carcere i tre esecutori materiali e uno dei mandanti. Quello di Daphne Caruana Galizia è stato un omicidio terroristico, politico, mafioso. Ma altri giornalisti nel frattempo, nella nostra Europa con la guerra in Ucraina e in queste ore tra Gaza e Israele, sono stati uccisi o rimasti feriti. Più che mai oggi, con la guerre in corso, abbiamo bisogno di una stampa libera e indipendente. E non certo di una stampa embedded”.
 
Così in una nota Sandro Ruotolo, responsabile Informazione, cultura e memoria nella segreteria nazionale del PD.

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